Tratto dallo speciale:

Legge di Stabilità, addio riforma ICE

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 11 Novembre 2011
Aggiornato 21 Novembre 2011 10:24

Maxi-emendamento alla Legge di Stabilità: il Governo ignora la riforma dell'ICE (abolito con la Manovra Finanziaria), da più parti richiesta per non affossare uno dei pochi strumenti di crescita economica per le imprese: l'internazionalizzazione.

Niente strumenti per l’internazionalizzazione nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità: tornano sul piede di guerra FP CGIL e UILPA dopo l’abolizione ICE (Istituto nazionale per il commercio estero) – misura che va contro gli obiettivi per riacquistare credibilità agli occhi dell’Europa e degli investitori esteri – e la mancata riforma che ne salvasse in maniera adeguata le funzioni. L’Istituto sarebbe dovuta diventare un’Agenzia per l’internazionalizzazione.

Nel Testo del maxi-emendamento alla Legge di Stabilità non c’è traccia della riforma ICE.

In particolare, anzichè essere protagonista delle riforme auspicate, l’ICE è stato eliminato completamente.

Tale decisione drastica potrebbe da un lato aprire a nuove soluzioni alternative meglio meditate ma dall’altro al rischio di un totale collasso dell’ecosistema delle Pmi dell’Export: l’Italia, al momento, perde un potenziale e importante strumento di sostegno ai progetti per l’internazionalizzazione, strategici per la crescita del tessuto produttivo italiano.

I sindacati – affermano FP CGIL e UILPA con un comunicato congiunto – sono «favorevoli a una riforma dell’Istitutoche ponga ancora più che in passato al centro dell’attività le piccole e medie imprese e prosegua la ricerca di una maggiore efficienza ed efficacia nell’azione di sostegno all’internazionalizzazione, strada sulla quale i progressi dell’ICE sono stati molto rapidi negli ultimi anni».

Sono invece da scongiurare la perdita completa delle funzionalità dell’ICE ed eventualmente la realizzazione di una piccola agenzia in condominio tra due Ministeri e con risorse limitate a disposizione.