Lo Statuto delle Imprese, dopo l’approvazione alla Camera, è diventato legge e ora è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento storico che valorizza il ruolo centrale delle Pmi all’interno del tessuto produttivo italiano recependo le direttive Ue contenute nello Small Business Act.
Una volta in G.U. dei 21 articoli di cui si compone lo Statuto delle Imprese alcuni avranno immediata attuazione, per altri sarà necessario attendere successivi regolamenti e decreti.
Entrerà in vigore entro 12 mesi la norma sui tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati alle imprese, come previsto dalla direttiva europea, per evitare che i ritardi nei pagamenti mettano in crisi le aziende già provate dalla crisi economica.
Necessaria invece un regolamento da emanare mediante decreto del Presidente del Consiglio entro 90 giorni dall’entrata in vidore dello Statuto delle Imprese, la misura che prevede una riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese. Non sarà di immediata attuazione neanche il riordino degli incentivi e degli Enti per l’internazionalizzazione.
Per presentare alla Camera il disegno di legge annuale volto a tutelare lo sviluppo delle Pmi e a definire le misure per l’anno successivo, il Ministero dello Sviluppo Economico avrà a disposizione otto mesi, quindi entro il 30 giugno 2011.
Lo Statuto delle Imprese definisce poi il ruolo del garante per le Pmi, stabilendo che questo trasmetta ogni anno, entro il 28 febbraio, al Presidente del Consiglio, una relazione sull’attività svolta che analizzi l’impatto delle politiche pubbliche sulle micro, piccole e medie imprese e proponga nuove misure da attuare per favorire la loro competitività. Questa analisi verrà poi trasmessa entro 30 giorni al Parlamento.
Lo Statuto delle Imprese facilita inoltre l’accesso per le Pmi al mercato degli appalti stabilimento la ripartizione in lotti e la messa in evidenza delle possibilità di subappalto, oltre a rendere più semplice l’aggregazione tra imprese.
Sempre sul fronte degli appalti sono state innalzate a 125 mila euro e a 193 mila euro (invece di 100 mila) le soglie minime per l’affidamento con gara rispettivamente da parte delle Amministrazioni centrali e da parte di quelle territoriali e locali.
Nelle trattative private la soglia è stata portata a 1,5 milioni di euro, con l’obbligo di rivolgere l’invito a cinque soggetti. Passa invece a 2 milioni di euro la soglia per la procedura ristretta semplificata con invito a venti soggetti, senza pubblicazione di bando.