La lettera del Governo italiano inviata il 26 ottobre dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai vertici UE è stata accolta positivamente, in virtù degli impegni presi, che da una parte rassicurano Bruxelles ma dall’altro determinano una serie di scadenze importanti per gli Italiani, già per quest’anno.
Entro fine 2011 il Governo dovrà: agevolare la capitalizzazione delle aziende, con meccanismi di deducibilità del rendimento del capitale di rischio; potenziare gli schemi a partecipazione pubblica di venture capital e private equity; garantire liquidità alle imprese tramite un sistema di certificazione di debiti delle pubbliche amministrazioni locali.
Per quanto riguarda gli impegni programmatici, invece, entro il 15 novembre sarà definito il piano Eurosud, per utilizzare meglio i fondi strutturali UE «migliorandone l’uso e ridefinendo le priorità in stretta collaborazione con la commissione europea«. Si dovrà quindi procedere alla revisione dei programmi cofinanziati dai fondi 2007-2013, per sfruttare al meglio il potenziale non utilizzato al Mezzogiorno.
Al 30 novembre è fissata invece la data per varare un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico per almeno 5 miliardi di euro di proventi all’anno nel prossimo triennio, ottenibili mediante la privatizzazione delle aziende degli enti territoriali.
Per il 31 dicembre sono fissate altre scadenze, come la definizione di un programma di riorganizzazione della spesa pubblica per arrivare ad attuare i primi interventi già dal 1° gennaio 2012 e l’elaborazione di un piano organico per l’abbattimento del debito pubblico.