Detrazione quota residua Superbonus: come funziona?

Risposta di Anna Fabi

29 Agosto 2024 10:25

Susanna chiede:

Ho completato i lavori del Superbonus nel 2023 e ceduto parte del credito. La quota residua (non ceduta) posso indicarla nel 730/2024? In quale rigo e con quale importo? In caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, quale documentazione devo produrre? Tutto il fascicolo o solo la parte che eventualmente posso indicare nel modello 730?

La quota di spesa che ha generato un credito da Superbonus per interventi eseguiti nel 2023 e che non è stata ceduta può essere indicata nella sua dichiarazione dei redditi, come detrazione dall’imposta.

Deve essere riportata nel Quadro E, sezione IIIA del Modello 730/2024, specificamente nei righi E61, E62 o E63, a seconda della tipologia di intervento effettuato:

  • Rigo E61 se si tratta di interventi di recupero del patrimonio edilizio (bonus ristrutturazioni).
  • Rigo E62 se si tratta di interventi finalizzati al risparmio energetico (Ecobonus).
  • Rigo E63 per gli altri interventi, come l’installazione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

Dovrà indicare l’importo della quota di detrazione spettante per l’anno 2023, calcolata in base alla percentuale di detrazione prevista per il tipo di intervento e sulla base della spesa sostenuta.

Per i lavori effettuati nel 2023, il Superbonus viene detratto dall’IRPEF in quattro quote annuali di pari importo. Questa regola è stata introdotta per le spese sostenute a partire dal 2022 e confermata per il 2023 (in precedenza, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, la detrazione era suddivisa in cinque quote annuali).

In caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, sarà necessario produrre tutta la documentazione che attesti la legittimità della detrazione, tra cui:

  • fatture e ricevute di pagamento per dimostrare le spese sostenute;
  • comunicazioni sulla alla cessione del credito, inclusa la ricevuta dell’opzione inviata all’Agenzia delle Entrate;
  • certificazione del credito rilasciata dal fornitore o da chi ha accettato il credito ceduto;
  • altri documenti rilevanti come asseverazioni o attestazioni di congruità delle spese (per il Superbonus o altri interventi specifici), nonché la documentazione tecnica relativa ai lavori effettuati.

Non conoscendo i dettagli sui lavori eseguiti, si tratta di indicazioni di massima che potranno essere integrate da quelle fornite da un consulente fiscale o un CAF per assistenza specifica. Le regole per il Superbonus in relazione ai lavori effettuati nel 2023 sono infatti state oggetto di diverse modifiche normative. A partire dall’aliquota di detrazione.

  • 110% per i lavori effettuati su edifici unifamiliari, l’aliquota del 110% è stata prorogata fino al 31 marzo 2023, a condizione che entro il 30 settembre 2022 fosse stato completato almeno il 30% dell’intervento complessivo;
  • 90% per i lavori effettuati su edifici unifamiliari e per quelli su edifici condominiali, l’aliquota è scesa al 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023, in presenza di determinati requisiti, tra cui un ISEE non superiore a 15.000 euro per le unità unifamiliari.

Sono previste alcune eccezioni e deroghe, come per gli interventi in zone terremotate, dove l’aliquota del 110% può essere applicata fino al 2025.

Scadenze e proroghe

  • Edifici unifamiliari: per i lavori su edifici unifamiliari, il termine del 31 marzo 2023 per beneficiare dell’aliquota del 110% è stato confermato per chi ha rispettato il requisito del 30% dei lavori completati entro il 30 settembre 2022. Successivamente, l’aliquota è scesa al 90% con ulteriori limitazioni.
  • Condomini: per i condomini, l’aliquota del 110% è applicabile fino al 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 30 giugno 2023 sia stato completato almeno il 60% dei lavori. Dal 2024, l’aliquota scende progressivamente (ad esempio, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025).

Cessione del credito e sconto in fattura

Dal 17 febbraio 2023, la possibilità di utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito è stata sostanzialmente abolita, salvo per i crediti relativi a lavori già iniziati o contratti registrati prima di quella data. Tuttavia, è stata introdotta una deroga per gli interventi in edilizia libera, per i quali continua ad essere possibile l’utilizzo di tali opzioni.

Documentazione richiesta

Per beneficiare del Superbonus, è necessario conservare una serie di documenti tra cui:

  • Visto di conformità da richiedere a un professionista abilitato.
  • Asseverazione tecnica rilasciata da un tecnico qualificato che attesta la conformità dei lavori agli standard tecnici richiesti e il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
  • Attestato di Prestazione Energetica (APE) da produrre prima e anche dopo i lavori.

Limiti di spesa

I limiti di spesa variano a seconda del tipo di intervento e del tipo di edificio. Per esempio, per gli interventi di isolamento termico, il limite è di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari e di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari per i condomini fino a otto unità.

Le disposizioni sopra esposte si basano principalmente sulla Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021), il Decreto Aiuti-quater (DL n. 176/2022), e successivi provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.

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