Una piccola impresa il cui 100% delle quote sia stato acquisito da società estera, perde il proprio status di piccola impresa poiché soggetta a direzione e coordinamento o ci sono condizioni per le quali possa mantenerlo?
L’acquisizione di quote da parte di una società estera non determina automaticamente la perdita dello status di piccola impresa. Tuttavia, è necessario valutare attentamente il livello di controllo e di coordinamento esercitato dalla società madre.
Per spiegarlo bene, partiamo dalla definizione fornita dal DM Attività Produttive 18 aprile 2005 (che recepisce la Raccomandazione della Commissione Europea 2003/361/CE): una piccola impresa è definita come un’azienda che ha meno di 50 dipendenti ed un fatturato oppure un totale di bilancio annuo entro i 10 milioni di euro.
Più in particolare, in base alla Raccomandazioni UE si definiscono:
- Piccole imprese quelle con meno di 50 occupati e fatturato/totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;
- Medie imprese quelle con meno di 250 occupati e fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro;
- Microimprese quelle con meno di 10 occupati e fatturato/totale di bilancio annuo fino a 2 milioni di euro.
Occupati | |
Micro impresa | < 10 |
Piccola impresa | < 50 |
Media impresa | < 250 |
Fatturato | Totale di bilancio | |
Micro impresa | ≤ 2 mln € | ≤ 2 mln € |
Piccola impresa | ≤ 10 mln € | ≤ 10 mln € |
Media impresa | ≤ 50 mln € | ≤ 43 mln € |
Quando una società estera acquisisce il 100% delle quote di una piccola impresa, la situazione diventa più complessa. Bisogna infatti capire se l’impresa acquisita mantiene la sua indipendenza o se diventa parte integrante della società madre dopo l’acquisizione.
L’articolo 2497 del Codice Civile italiano stabilisce che una società è considerata soggetta a direzione e coordinamento quando una società madre esercita un’influenza dominante sulla gestione della società controllata. Questa influenza può portare a perdere lo status di piccola impresa se:
- la società madre esercita un controllo effettivo sulla gestione;
- la società controllata perde di conseguenza la propria autonomia decisionale.
Tuttavia, ci sono condizioni che possono permettere alla piccola impresa di mantenere lo status nonostante l’acquisizione. Vediamole una per una.
- Autonomia operativa: se la società controllata mantiene una certa autonomia operativa e decisionale, potrebbe conservare lo status di piccola impresa.
- Separazione delle attività: se le attività della società controllata sono gestite separatamente dalla società madre e non c’è un’integrazione operativa completa, lo status potrebbe essere mantenuto.
In tutti i casi è fondamentale disporre di documentazione probatoria che comprovi la separazione delle attività e l’autonomia decisionale attraverso accordi e pratiche aziendali.
Le consiglio quindi di effettuare una valutazione legale approfondita con un consulente esperto in diritto societario per verificare le specifiche condizioni di controllo e coordinamento. Nel qual caso, assicurandosi che tutte le attività e decisioni aziendali siano ben documentate per dimostrare l’autonomia operativa della piccola impresa.
In prima battuta può anche rivolgersi alla sua Camera di Commercio di competenza, per ottenere chiarimenti specifici riguardanti lo status di piccola impresa nel suo caso specifico.
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