Nel fondo perduto del Decreto Rilancio non siamo rientrati per assenza di fatturato (avendo iniziato l’attività a giugno 2019), ma in quello del Decreto Ristoro rientreremmo come codice Ateco. Saremo nuovamente esclusi?
Il Decreto Ristori non prevede fra i requisiti per il diritto al bonus la perdita di fatturato rispetto al 2019 per le imprese che hanno aperto l’attività lo scorso anno.
Quindi, nel suo caso, avendo aperto nel giugno 2019, se rientra fra i codici Ateco previsti dalla norma, ha diritto a un contributo a fondo perduto anche senza cali o perdite subito una perdita di fatturato pari almeno a un terzo aprile 2020 su aprile 2019.
Tuttavia un problema c’è e riguarda il calcolo del contributo a cui ha diritto. Lei, non avendo un fatturato di aprile 2019, non può applicare le percentuale sulla perdita. Avrà quindi diritto al ristoro minimo, pari a mille o 2mila euro, a seconda che nel vostro caso l’indennizzo sia dovuto a una persona fisica o a una società.
Il DL Ristori raddoppia la somma a cui si ha diritto rispetto al precedente provvedimento, per cui voi prenderete 2mila o 4mila euro, rispettivamente per persone fisiche o imprese.
In realtà, non eravate esclusi nemmeno dal precedente contributo (per il quale sono però scaduti i termini di domanda). Pur non avendo un fatturato 2019 sul quale effettuare il calcolo, avevate diritto al versamento minimo pari a mille o 2mila euro. Lo indicano, fra le altre cose, i modelli dell’Agenzia delle Entrate: se l’attività è iniziata successivamente al mese di aprile 2019, non si compila il campo relativo ai ricavi di aprile 2019, e l’importo del contributo sarà pari a quello minimo previsto.
=> Contributo a Fondo Perduto: riesame domande
In ogni caso, può sicuramente presentare nuova domanda per il contributo previsto dal Decreto Ristori. Anzi, deve presentarla: perché non avendo ricevuto il precedente contributo, non rientra nella platea che riceveranno anche questo in automatico.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz