Pagamento in ritardo del TFS: incostituzionale?

Risposta di Barbara Weisz

15 Ottobre 2018 16:03

Giuseppe chiede:

Ho letto in un comunicato sindacale che il pagamento del TFS dopo anni dal licenziamento è incostituzionale e vi è attesa in tal senso che la Corte si pronunci, dopo che la Cassazione lo ha definito anticostituzionale. Risulta vera tale notizia?

Le confermo che è stata presentato un ricorso alla Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legittimità del pagamento del TFS, il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici, dopo anni dall’effettiva conclusione del rapporto.

In particolare, c’è una sentenza del Tribunale di Roma (ordinanza del 12 aprile 2018), che solleva la questione di illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 2, decreto-legge 79 del 1997, in base al quale il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici viene pagato 24 mesi (due anni) oppure 12 mesi (un anno) dopo, a seconda della motivazione dell’interruzione del rapporto (dimissioni, oppure pensionamento).

Ricordiamo poi che ci sono norme di aggiornamento degli ultimi anni in base alle quali il TFS viene pagato a rate a secondo degli importi (il versamento in un’unica soluzione riguarda solo i casi in cui sia inferiore ai 50mila euro, altrimenti scattano rate annuali).

Il Tribunale di Roma solleva la questione di incostituzionalità, ritenendo ingiustificata la disparità fra il TFR dei dipendenti privati, che viene pagato al termine del rapporto di lavoro, e il TFS dei dipendenti pubblici, che come detto invece viene pagato nell’arco di diversi anni, in modo dilazionato.  Quindi, le confermo che su questa materia si dovrà pronunciare la Cote Costituzionale.

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