Al coniuge che rimane in vita spetta il 60% della pensione del defunto ma, da come ho capito, ci possono essere delle riduzioni se ci si trova davanti ad un certo reddito. L’ammontare riguarda solo quello del coniuge o, in presenza di un nucleo familiare con uno o più figli, il loro reddito fa cumulo?
La pensione di reversibilità è una prestazione economica che viene erogata dall’INPS ai familiari superstiti di un defunto già titolare di pensione o che, durante la propria vita lavorativa, abbia accumulato un determinato numero di settimane contributive tali da dare lo stesso il diritto ai familiari di percepirne.
Tra gli aventi diritto alla prestazione ci sono il coniuge, i figli, i nipoti ed in alcuni casi anche i genitori o fratelli/sorelle.
L’importo viene calcolato dall’ente in base alla documentazione che il familiare superstite presenta al momento della richiesta tra cui devono essere dichiarati i redditi assoggettati ad IRPEF che andranno a far optare per la percentuale e quindi l’importo, da assegnare.
Nel caso specifico, cioè il coniuge superstite, la percentuale di solito è circa il 60% che andrà a decrescere in base al calcolo che l’INPS effettuerà basandosi sul reddito di cui il familiare richiedente è titolare, e solo lui, al di là dei componenti del nucleo familiare dello stesso. Per il 2024:
- nessun taglio per redditi entro il limite di 23.345,79 euro.
- taglio del 25% per redditi tra 23.345,79 euro e 31.127,72 euro.
- taglio del 40% per redditi tra 31.127,72 e 38.909,65 euro.
- taglio del 50% per redditi superiori a 38.909,65 euro.
=> Reversibilità pensione: ripartizione quote
Sono poi previsti dei limiti di cumulabilità (imposti dalla Legge 335/1995) tra pensione di reversibilità e reddito da lavoro, ma soltanto nel caso in cui il superstite sia il solo coniuge, i genitori oppure i fratelli e sorelle (nei casi in cui dovesse configurarsi un diritto).
=> Pensione di reversibilità al coniuge superstite
Non c’è limite di cumulo per la pensione di reversibilità destinata a figli, minori, studenti o inabili (anche nei casi in cui è condivisa con il coniuge (si veda la Circolare INPS n. 234 del 25 agosto 1995).
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi