Nel Consiglio dei Ministri del 24 gennaio sono confluiti temi caldi per cittadini e imprese, a partire dal provvedimento approvato del Governo per evitare il taglio lineare delle detrazioni fiscali IRPEF dopo il 31 gennaio ed il rinvio di adempimenti tributari e contributivi (INAIL per le aziende). Protagonista del dcreto omnibus, tuttavia è il nuovo meccanismo per il rientro dei capitali all’estero, nonché l’avvio di nuove privatizzazioni, relative a quote di ENAV e Poste Italiane.
Detrazioni IRPEF
L’Esecutivo ha dunque approvato un maxi-decreto legge che, tra le altre misure, proroga con urgenza una serie di scadenze imminenti: la prima, preannunciata dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, riguarda le detrazioni IRPEF, che restano al 19% con la rimozione del comma 576 della Legge di Stabilità (clausola di salvaguardia: taglio lineare al 18% in mancanza di un provvedimento di riordino selettivo entro fine gennaio 2014). Il tutto, in attesa dell’approvazione della delega fiscale in discussione in Parlamento, norma a cui si affida l’atteso riordino delle detrazioni.
Adempimenti INAIL
All’ordine del giorno anche l’altra misura annunciata dal Ministero delle Finanze: il rinvio al 16 maggio 2014 dell’autoliquidazione dei premi INAIL da parte delle imprese, per consentire loro di beneficiare immediatamente del Bonus in Finanziaria (1 mld di euro per il 2014, 1,1 mld nel 2015 e 1,2 nel 2016), senza conguagli successivi (nel frattempo, l’INAIL sta provvedendo ad aggiornare i software gestionali). Vediamo in dettaglio come funzionano questi sgravi fiscali per le imprese: per godere dal 2014 della riduzione dei contributi INAIL è stato differito il termine per il pagamento e l’invio telematico delle denunce nonché dei premi speciali (scadenza originaria; 16 febbraio 2014). La proroga s applica anche ai premi speciali, diversi dai premi speciali unitari artigiani, di cui all’articolo 42 del DPR 1124/1965.
Emersione capitali all’estero
Il decreto legge contenente disposizioni in materia di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi, contiene anche il regolarizzazione dei capitali italiani detenuti illegalmente all’estero, per favorirne il rimpatrio, il tutto su base volontaria (“voluntary disclosure”) e non anonima (non è un condono fiscale). Le imposte dovranno infatti essere pagate per intero, ma con sanzioni ridotte. Penalmente, non saranno considerati i reati di infedele dichiarazione (per altre ipotesi di reato è prevista una riduzione del carico penale). L’approvazione delle norme sulla “voluntary disclosure”, inoltre, non avrà effetti sul fronte delle sanzioni e dei presidi previsti in materia di contrasto del riciclaggio e di finanziamento al terrorismo.
TASI
Il CdM ha invece rimandato il provvedimento con le misure fiscali (anch’esse già annunciate) per consentire ai Comuni di alzare le aliquote TASI di un ulteriore 0,8 per mille (per finanziare riduzioni di imposta sulle abitazioni principali). Ricordiamo che l’aliquota massima in base alla Legge di Stabilità è pari al 2,5 per mille, per cui con il nuovo decreto il tetto massimo salirebbe al 3,3 per mille. La somma di TASI e IMU sulle abitazioni diverse dalla prima casa potrà arrivare all’1,14% (mentre prima era all’1,06%, in pratica il massimo applicabile per la vecchia IMU sugli immobili diversi dalla prima casa).
Privatizzazioni
Infine, ci sono le privatizzazioni. Sul mercato il 40% di Poste Italiane: l’operazione non riguarda però BancoPosta e PosteVita. Dunque, riguarda solo i servizi postali e non quelli bancari e assicurativi. Quanto all’Enav, viene ceduta una quota del 49% (fonte: Governo Italiano – comunicato di fine seduta del Consiglio dei Ministri).