Il destino del saldo IMU 2013 è custodito nel Decreto che il Governo ha in programma di varare in sede di CdM il 26 novembre: intanto, tra le ipotesi non si esclude un contributo IMU 2013 anche dai proprietari di prima casa nei Comuni in cui l’aliquota è cresciuta rispetto a quelle standard.
Coperture certe
In base alle dichiarazioni del Governo le coperture finanziarie (2,4 miliardi) per abolire il saldo IMU su prime case e terreni agricoli verranno dalla rivalutazione delle quote Bankitalia (1,2 miliardi), oltre ai 2 miliardi reperiti con l’aumento degli acconti IRES e IRAP di banche e assicurazioni.
Coperture potenziali
In questa complicata vicenda si inserisce la questione dei bilanci dei Comuni: il Governo li ha risarciti del mancato gettito IMU calcolato in base alle aliquote standard, ma ben 600 quest’anno hanno decretato aliquote più alte ed entro fine novembre (data ultima per i bilanci) dovranno reperire circa 500 milioni. Come? Magari facendo pagare la differenza fra gettito IMU prima casa 2012 e 2013 dai proprietari di prime case, a svantaggio di chi possiede case di minor valore perchè quest’anno non sono previste detrazioni.
Possibili rincari
Esempio su Milano (che ha alzato l’aliquota IMU da 0,4% a 0,6%): un immobile con imponibile IMU di 95mila euro nel 2012 ha pagato da 180 euro (380 – 200 di detrazione) a 80 euro (detraendo altri 50 euro fino a due figli). Nel 2013 per lo stesso immobile si pagherebbero 190 euro (lo 0,2% di 95mila euro). Il rincaro salirebbe man mano che si abbassa il valore dell’immobile ma i calcoli sono teorici, perché non si conosce la formulazione dell’eventuale misura in arrivo: dividendo ad esempio il gettito fra i proprietari di prima e seconda casa del valore dell’abitazione, il discorso cambierebbe.
Possibili alternative
Un’altra strada, più percorribile (meno onerosa per i contribuenti) è che i Comuni vengano rimborsati dal Governo del mancato gettito IMU 2013 con un versamento nel 2014, senza pesare sui conti pubblici (500 milioni peserebbero dello 0,03% del PIL), visto che l’Italia viaggia percentuale minima ma comunque rilevante in un paese che viaggia sull’orlo del 3% di Deficit/PIL consentito dall’Europa. La speranza, in ultima analisi,è che le risorse liberate dalla rivalutazione delle quote Bankitalia, possano bastare a coprire anche il mancato gettito per i Comuni. Staremo a vedere.