Basta con le indiscrezioni: la Legge di Stabilità arriva in consiglio dei ministri il 15 ottobre, per poi iniziare il cammino parlamentare. In un tweet, il premier Enrico Letta invita ad attendere il testo ufficiale della Finanziaria 2014, per quanto siano già noti gli impegni di Governo, come il taglio del cuneo fiscale ed il finanziamento della cassa integrazione in deroga. Vediamo allora come si sta delinenado questa Legge di Stabilità 2014, manovra da 10-12 miliardi.
Costo del lavoro
Letta ha definito questa parte il cuore della manovra. Ci saranno una riduzione fiscale per le imprese e un aumento nella busta paga dei lavoratori, in entrambi i casi per effetto di tagli alle tasse sul lavoro (cuneo fiscale). Quel che non si conosce è l’entità dellamisura: si parla di 5 miliardi, da dividersi equamente. Le imprese chiedono 15 miliardi, l’Esecutivo potrebbe reperirne dieci per il triennio. Aumento in busta paga: le stime più ottimiste parlano di 250-300 euro in più nel 2014, le più prudenti (forse più probabili) di a 150 euro, limitato ai lavoratori fino a 55mila euro di reddito lordo annuo. Il taglio del costo del lavoro proseguirebbe poi nel 2015 e 2016. Indefinita la misura a vantaggio delle imprese: si pensa a incentivi sulle assunzioni e magari anche sugli investimenti.
IVA
Il tema è caldissimo dopo l’aumento dell’aliquota IVA al 22%, particolarmente sgradito alle PMI del Commercio. Il ritorno al 21% è stato escluso dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Quel che ci si aspetta è dunque una revisione generale, con la possibile introduzione di una nuova aliquota IVA fra il 7 e l’8% e nella quale far confluire alcuni beni attualmente tassati al 4% e al 10%. Sembra comunque certo che si vada verso una rimodulazione che renda il sistema della tassa sul valore aggiunto più sostenibile e stabile.
IMU
L’impegno è di eliminare il saldo di dicembre sulla prima casa, ma la misura costa circa 2,4 miliardi e questa manovra non può finanziarla adeguatamente senza sforare il tetto del 3% deficit-PIL previsto dalle norme europee. Il governo ha varato una manovrina da 1,6 miliardi ma non basta: l’ipotesi è di restringere la platea delle esenzioni (in base alla classificazione catastale). Sullo sfondo, le imprese chiedono la rimozione dell’IMU sugli immobili strumentali o detrazioni fiscali ad hoc. Ricordiamo che dal 2014, comunque, l’IMU sarà assorbita dalla Service Tax, nuova tassa municipale unica che ingloba anche la Tares-Tarsu (tassa sui rifiuti) e l’imposta sui servizi comunali indivisibili, come l’illuminazione pubblica.
Esodati e Pensioni
Il governo ha chiarito che in vista non ci sono cambiamenti sostanziali alla riforma delle pensioni. Sembra invece probabile che resti bloccata l’indicizzazione degli assegni superiori a sei volte il minimo (sopra i 3mila euro al mese) anche per il 2014. Il provvedimento riguarda circa 800mila pensionati, il 5% del totale. Il ministro del Lavoro Enrico Govannini ha annunciato un nuovo provvedimento salva Esodati. Indiscrezioni dell’ultima ora parlano di una norma a vantaggio di disoccupati con 62 anni di età e tot contributi (35?): una sorta di ammortizzatore sociale che consenta loro di agganciare l’assegno previdenziale.
Altre misure
Per finanziare le misure per la crescita il Governo dovrà operare risparmi: le strade principali saranno ancora dismissioni pubbliche e spending review, magari con novità sul fronte della lotta all’evasione fiscale. Per restare al capitolo crescita, non si esclude che nella Legge di Stabilità 2014 confluiscano misure a favore della finanza delle PMI, per l’accesso al credito alternativo a quello bancario delle aziende di piccole e medie dimensioni.