Sarà una Legge di Stabilità all’insegna della Spending Review con il fine di tagliare il costo del lavoro per le aziende, ridurre le tasse per i lavoratori e inaugurare una politica industriale per la competitività del tessuto produttivo. Vediamo come si configura, la prossima Finanziaria 2014 alla luce delle richieste delle parti sociali, formulate da Sindacati e Confindustria nel cosiddetto accordo di Genova, e avanzate dalle PMI di
Spending Review
L’Esecutivo sta già occupandosi della questione perchè i risparmi di spesa saranno con ogni probabilità il piatto forte da cui attingere per finanziare le misure per la crescita. Fra l’altro, da finanziare restano anche il taglio dell’IMU ed, eventualmente, la proroga dell’aumento Iva. L’entità della nuova Spending Review dovrebbe aggirarsi sui 4 miliardi a regime, con risparmi di almeno due miliardi anche per questo 2013. L’unica sicurezza, al momento, è rappresentata dall’orientamento di operare tagli selettivi e non lineari, in modo da ridurre gli sprechi senza impattare su ciò che funziona. Riguarderà tutte le amministrazioni, centrali e locali.
Tasse e costo del lavoro
In vista c’è un taglio del cuneo fiscale (si parla di 4 miliardi) ma è ancora presto per i calcoli e la modulazione dell’intervento. Fra le richieste c’è anche l’eliminazione della componente lavoro dall’imponibile Irap, un modo per ridurre le tasse sulle imprese.
Politica industriale
Quattro le richieste: investimenti innnovativi, Green Economy, risparmi in bollettea, finanziamenti alle imprese per lo sviluppo. Sul fronte dell’innovazione si pensa a formule di credito d’imposta; i risparmi sull’energia sono attesi già nel Decreto Fare bis; in vista dovrebbe poi esserci un riordino degli incentivi alle imprese con l’obiettivo di renderli più mirati, previo accordo con le parti sociali.
Richieste delle imprese
La bozza della Legge di Stabilità promette dunque di accogliere gran parte delle richieste delle imprese.A garantire disponibilità in questo senso è il premier Enrico Letta: «lavoreremo su tutti e tre i punti» (politiche fiscali, industriali, Spending Review). Intanto, all’Esecutivo arrivano le richieste delle PMI. Per Ivan Malavasi, presidente di Rete Imprese Italia: «occorrono politiche che superino logiche industrialiste e garantiscano attenzione al mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, calibrate sulle esigenze profonde dell’economia e del Paese, per sperare davvero in una uscita dalla crisi». Oltre alle misure per la crescita, le PMI insistono sul blocco dell’aumento IVA (che in mancanza di interventi scatterà ad ottobre portando l’aliquota al 22%), sulla deducibilità integrale dell’IMU per gli immobili strumentali e sulla riforma del SISTRI, il sistema di smaltimento rifiuti la cui fase 1 partirà in ottobre in base a una decisione del Governo su cui le PMI hanno però espresso riserve.