Reti imprese: agevolazioni per PMI turismo

di Barbara Weisz

26 Aprile 2013 16:30

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Finanziamenti fino a 200mila euro per 40 progetti di reti d'impresa nel turismo: imprese ammesse, termini dell'agevolazione, caratteristiche dei progetti e procedure nel decreto ministeriale.

Ci sono 8 milioni di euro a disposizione per le PMI italiane che si riuniscono in reti d’impresa e presentano progetti per il turismo: il finanziamento è previsto dal decreto ministeriale del gennaio scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 aprile. Ora manca solo il bando, che il Ministero del Turismo si impegna a pubblicare in tempi brevi.

Uno strumento dimostratosi particolarmente adatto allo sviluppo delle PMI, quello delle reti di imprese (leggi di più), sbarca così in uno dei settori chiave del Made in Italy, il turismo.

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Il decreto prevede il finanziamento di 40 progetti, per un importo massimo di 200mila euro ciascuno. Obiettivo: supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare specializzazione e qualificazione del comparto, incoraggiare gli investimenti, accrescere competitività e innovazione dell’imprenditorialità del settore.

Verranno premiati in particolare i progetti orientati a valorizzazione del territorio, penetrazione nei mercati esteri, ottimizzazione dei costi di fornitura attraverso sistemi online, nuove tecnologie e social marketing.

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Chi può partecipare

I finanziamenti sono destinati ad aggregazioni di almeno dieci PMI nelle seguenti forme giuridiche:

  • reti di PMI nella forma del contratto di rete;
  • A.T.I: associazioni temporanee di imprese, costituite o ancora da costituire;
  • consorzi e società consortili, anche in forma cooperativa.

=> Approfondisci le norme sul contratto di rete, guida Retimpresa

Le PMI devono avere le seguenti caratteristiche:

  • sede operativa in Italia;
  • essere già iscritte al Registro imprese (Rea) e già in attività al momento di presentazione della domanda;
  • non essere in difficoltà ai sensi delle direttive comunitarie sugli aiuti di stato per salvataggio e ristrutturazione imprese, non essere in stato di fallimento, liquidazione, amministrazione controllata, concordato preventivo, o qualsiasi altra situazione equivalente;
  • in regola con gli obblighi contributivi contrattuali e relativi alla sicurezza sul lavoro;
  • non avere pendenze in tema di aiuti di stato (ricevuti e non rimborsati in seguito a specifica richiesta di recupero);
  • non avere vincoli di partecipazione o controllo con altre società della rete.

Da sottolineare che il decreto prevede che almeno l’80% delle imprese che aderiscono all’aggregazione devono far parte del settore turistico (codice ATECO 2007, comprende anche agenzie di viaggio e aziende trasporto persone).

=> Vai alla guida alla realizzazione di una rete d’imprese: management e gestione

Presentazione della domanda e iter

Per le regole bisogna aspettare il bando, che verrà pubblicato sul sito del Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

Il decreto comunque prevede che a presentare la domanda sia un’impresa capofila dell’aggregazione, che diventa il referente amministrativo per l’erogazione del contributo. La domanda va sottoscritta da tutte le imprese che fanno parte della rete.

Per quanto riguarda le aggregazioni non ancora costituite, devono presentare idonea documentazione con cui si impegnano a costituirsi formalmente entro 90 giorni dalla pubblicazione del bando, pena l’esclusione.

Sarà poi un nucleo di valutazione formato con un successivo decreto del ministero a stabilire la graduatoria dei progetti da finanziare sulla base di un meccanismo a punteggi in base a criteri già fissati: ad esempio il numero delle imprese che fanno parte della rete, l’interregionalità dei progetti, l’utlizzo di tecnologie innovative e via dicendo.

La graduatoria sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, le reti d’impresa selezionate per il finanziamento riceveranno apposita comunicazione e dovranno resituirla firmata in dieci giorni (pena la rinuncia al finanziamento).

Caratteristiche del progetto

Il progetto deve riguardare una o più delle seguenti attività:

  • riduzione dei costi delle imprese facenti parte della rete attraverso la messa a sistema  degli strumenti informativi di amministrazione, gestione e prenotazione dei servizi turistici, o la creazione di piattaforme per acquisti collettivi di beni e servizi;
  • impulso alla conoscenza del territorio a fini turistici con particolare riferimento a sistemi di promozione e commercializzazione online;
  • Implementazione di iniziative di promo-commercializzazione che utilizzino le nuove tecnologie e, in particolare, i  nuovi strumenti di social marketing;
  • sviluppo di iniziative e strumenti di promo-commercializzazione condivise fra le aziende della rete e creazione di pacchetti turistici innovativi;
  • promo-commercializzazione delle imprese sui mercati esteri attraverso la partecipazione a fiere e la creazione di materiali promozionali comuni.

Il progetto deve essere concluso entro 15 mesi dall’accettazione della notifica di ammissione al contributo. Sono possibili proroghe per un massimo di sei mesi, per motivate e dimostrate ragioni connesse esclusivamente a questioni tecniche e realizzative dei progetti.

Spese ammissibili al finanziamento

Comprendono i seguenti costi, al netto di IVA, bolli, oneri bancari e ogni altra imposta e onere accessorio:

  • funzionali alla costituzione della rete di imprese (presentazione di fidejussioni, e spese notarili e di  registrazione) nella misura massima del 5% del contributo richiesto;
  • per tecnologie e strumentazioni hardware e software funzionali al progetto di aggregazione;
  • consulenza e assistenza tecnico-specialistica prestate da soggetti esterni all’aggregazione per la  redazione di programma di rete e sviluppo del progetto, nella misura  massima  del 10% del contributo richiesto;
  • promozione integrata sul territorio nazionale e promozione unitaria sui mercati internazionali, in particolare attraverso l’ENIT – Agenzia nazionale del turismo;
  • comunicazione e pubblicità riferiti alle attività di progetto;
  • formazione dei titolari d’azienda e del personale dipendente impiegato nelle attività di progetto, nella misura massima del 15%.

Importante notare che fra le singole voci di spesa sostenute e quelle originariamente ammesse è consentita una forbice massima del 10%.

Sono invece escluse le seguenti spese:

  • amministrative e di gestione, o comunque per servizi continuativi, periodici o connessi alle normali spese di funzionamento dei soggetti beneficiari;
  • adeguamento a obblighi di legge;
  • manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • forniture e consulenze fatturate tra i soggetti appartenenti alla rete, compresi soci e amministratori;
  • acquisto di beni usati;
  • spese i cui pagamenti sono effettuati tramite compensazione di qualsiasi genere tra beneficiario e fornitore;
  • qualsiasi forma di auto-fatturazione;
  • spese pagate in contanti o con modalità che non consentano la tracciabilità dei pagamenti.

Il finanziamento

Il finanziamento massimo per ciascun progetto è pari a 200 mila euro, per un plafond totale di 8 milioni di euro, ma sono esclusi progetti che prevedono una spesa totale ammissibile inferiore ai 400 mila euro.

Il finanziamento sarà a fondo perduto, nel rispetto del regime degli aiuti “de minimis” (leggi qui le regole), e non è cumulabile con altri contributi comunitari, statali, regionali o di altri enti pubblici concessi per il medesimo intervento.

Sarà così ripartito:

  • 40% a titolo di anticipazione, successivamente alla restituzione controfirmata della notifica di ammissione e  dietro presentazione di idonea documentazione sull’aggregazione e di garanzia fideiussoria;
  • 40% a stato di avanzamento, corrispondente al 70% del progetto in coerenza con il cronoprogramma previsto;
  • 20% a saldo, previa rendicontazione finale e dietro presentazione della documentazione relativa alla spesa effettivamente sostenuta.

Se il progetto viene realizzato solo parzialmente, ma comunque in misura superiore al 70% di quanto previsto, il finanziamento verrà proporzionalmente rideterminato. Le imprese saranno tenute alla restituzione delle eventuali quote ricevute e non spettanti, rivalutate in basse ai tassi Bce.

Se il progetto è realizzato in misura inferiore al 70%, il finanziamento verrà revocato. Altri motivi di revoca: rinuncia del beneficiario, mancato rispetto dei vincoli definiti o delle caratteristiche del progetto o delle regole sull’alienazione o cessione di beni finanziati per il progetto.

=> Leggi gli altri incentivi alle reti di imprese

Obblighi delle imprese

Le reti ammesse al finanziamento devono:

  • realizzare e rendicontare il programma d’investimento per almeno il 70% del costo dichiarato e ammesso  all’agevolazione nei termini previsti;
  • segnalare tempestivamente eventuali variazioni di ragione sociale, cessioni, localizzazioni, e interventi sugli investimenti presentati in domanda avvenuti nel corso del finanziamento;
  • consentire ispezioni e controlli e fornire ogni utile dato e informazione richiesta;
  • conservare per tutta la durata del progetto e per i cinque anni successivi all’erogazione del contributo, i  titoli di spesa originali utilizzati per la rendicontazione del programma d’investimento, da esibirsi in caso di controllo o ispezione;
  • non possono cumulare i contributi con altre agevolazioni, ottenute per le medesime spese;
  • non possono alienare o distrarre eventuali beni acquistati per il progetto per un periodo di cinque anni, o prima che abbia termine quanto previsto dal programma ammesso all’intervento (pena, la revoca del finanziamento).

Per maggiori informazioni consultare il decreto ministeriale sulle agevolazioni alle reti di imprese per il turismo