Svolta sul fronte dei debiti della PA nei confronti delle imprese: il Consiglio dei Ministri ha preparato la strada per immettere nel sistema circa 40 miliardi per il 2013-2014. Una cifra molto vicina ai 48 miliardi chiesti da Confindustria, secondo cui restituire subito tale quota porterebbe a un aumento di 250mila occupati in cinque anni e a un aumento del PIL dell’1% per in tre anni.
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Il CdM ha fatto un pirmo passo per definire gli effetti sul bilancio per il 2013 e il 2014. Dovrà poi presentare una relazione al Parlamento e, solo dopo il via libera delle Camere, potrà decidere l’atteso decreto legge per sbloccare i pagamenti.
Il piano da 40 miliardi
Ecco le misure, che riguardano PAL e Servizio Sanitario Nazionale:
- deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari;
- debiti di regioni ed enti locali attraverso l’allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili, l’esclusione del Patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province, l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli Enti territoriali (Regioni ed Enti Locali), con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile;
- i debiti del comparto sanitario (anticipazioni di cassa per pagare i debiti relativi a operazioni già conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile);
- i rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria.
Rimborsi alle imprese
E’ stata l’Europa a imprimere l’accelerazione per la soluzione del problema, esprimendo disponibilità a permettere all’Italia il pagamento degli arretrati senza impatto negativo sui vincoli di bilancio comunitari (leggi di più).
Il Centro Studi Confindustria, oltre agli effetti positivi su PIL e occupazione, stima un aumento degli investimenti, per i prossimi cinque anni, di oltre il 13%. Riassume Giorgio Squinzi, presidente Confindustria: «l’immissione di liquidità nel sistema delle imprese innescherebbe un circolo virtuoso portatore di posti di lavoro e quindi maggiori consumi».
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IL Ttale di debiti che la PA ha nei confronti delle imprese è pari a circa 71 miliardi. Si tratta dei debiti pregressi, mentre nel frattempo è in vigore la nuova direttiva europea, recepita nei mesi scorsi dall’Italia, per cui dal primo gennaio 2013 la PA deve pagare in 30 giorni, prorogabili al massimo a 60 giorni (approfondisci).
Le reazioni
Oltre a Confindustria, esprimono soddisfazione per il nuovo scenario anche l’Abi, associazione banche italiane, e le PMI di Rete Imprese Italia. L’abi sottolinea «l’avvio dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione può dar vita all’inizio della ripresa» e aggiunge: «resta comunque valido l’impegno ad andare avanti con le procedure su cui stanno lavorando da un anno ABI, Ministero dell’economia e delle finanze, Consip, Pubbliche amministrazioni per smobilizzare i debiti Pa dopo la loro certificazione».
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Rete Imprese Italia, continuando a ribadire la necessità di fare presto, spiega che «in questa vicenda le imprese hanno finora dovuto pagare un prezzo altissimo per problemi a loro non imputabili. Ora non c’è più tempo da perdere. La Pubblica Amministrazione deve onorare subito i suoi debiti con le imprese». Come? Individuando «soluzioni semplici e di impatto immediato come la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato».
Rete Imprese Italia aderisce all’iniziativa promossa dai comuni dell’Anci per oggi, 21 marzo, per chiedere lo sblocco dei pagamenti: «la prima parte della battaglia può essere considerata vinta – dichiara il presidente dell’Anci, Graziano Delrio -, giacché il governo sta già predisponendo il decreto per lo sblocco dei pagamenti, come confermato dal ministro Grilli. Ora occorre che il nuovo Parlamento e il governo riflettano su come cambiare il patto di stabilità ma bisogna fare presto perché ogni giorno muoiono centinaia di imprese».
Come noto, i comuni intendono sbloccare subito, nelle prossime settimane, i 9-10 miliardi di pagamenti arretrati da impegnare per spese in investimenti e opere.