Raggiunto l’accordo tra Governo e maggioranza sulla riscrittura del Disegno di Legge di Stabilità 2013: saltano il taglio delle aliquote IRPEF per i primi scaglioni di reddito e la retroattività al 2012 per detrazioni e deduzioni fiscali, a beneficio di una riduzione del cuneo fiscale e della abolizione dell’aumento IVA per la sola aliquota del 10% che non salirà all’11%.
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Deduzioni e detrazioni fiscali
Su tetto massimo di 3mila euro e franchigia di 250 euro «il Governo si riserva di dare risposte».
Non è invece una sorpresa la rimozione nel Ddl di Stabilità della deroga allo Statuto dei Contribuenti. La retroattività al 2012 per le detrazioni e deduzioni IRPEF era stata formalmente bocciata in Commissione Finanze alla Camera:
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Scambio IVA e IRPEF
Non è una sospresa neppure l’abolizione del taglio alle aliquote IRPEF per i redditi fino a 28mila euro. Le imprese avevano espressamente chiesto al Governo di abolire gli sconti per i contribuenti con redditi inferiori preferendovi un taglio del cuneo fiscale:
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In soldoni, si dirottano le risorse per ridurre le tasse ai meno abbienti per finanziarie interventi che possano ridurre il costo del lavoro per le imprese (obiettivo: favorire produzione e investimenti) e compensare il mancato aumento dell’aliquota IVA all’11% (obiettivo: non massacrare i consumi).
Resta dunque l’IVA al 10% su generi alimentari (zucchero, cibi per bambini, pasticceria, acqua minerale, caffè, conserve di frutta), energia elettrica, gas, medicine, aerei e treni, ristrutturazioni edilizie, acquisto abitazioni di lusso (non prima casa), ristoranti, alberghi.
Si lascia tuttavia intatto l’incremento IVA al 22% (indiscrezioni parlano di un aumento al 23%) su prodotti e servizi come abbigliamento, auto, moto e bici, telefonini e servizi di telefonia mobile, elettrodomestici, carburante, tabacchi, mobili, servizi legali e di contabilità. Con le inevitabili conseguenze del caso sui consumi:
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Purtoppo i conti non tornano: «la riduzione di gettito per non aver ritoccato l’aliquota del 10%, é di 2,324 miliardi, a fronte di un maggiore entrata che, per la sola mancata diminuzione di un punto delle prime due aliquote IRPEF é pari, per il 2013, a 4,271 mld, ossia quasi il doppio», spiega la Codacons.
Interventi sul cuneo fiscale
La legge di Stabilità 2013, nel suo impianto originario, lasciava inalterate le tasse sul lavoro incrementando invece quelle sul TFR:
=> Confronta con il trattamento del cuneo fiscale nel Ddl di Stabilità originario
Le misure che il Governo adotterà per ridurre il cuno fiscale andranno in primis a vantaggio dei dipendenti e solo in un secondo momento a beneficio anche delle imprese: «prima si redistribuiranno le risorse residue dal mancato taglio delle aliquote al costo del lavoro, privilegiando per il 2013 i lavoratori dipendenti, e dal 2014, una volta valutate le risorse disponibili, anche le imprese», ha dichiarato il relatore Brunetta.