Bonus Sud: ripartizione fondi e normativa di riferimento

di Filippo Davide Martucci

19 Settembre 2012 11:50

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Come richiedere il credito d'imposta per assunzioni di personale svantaggiato nel Mezzogiorno d'Italia: normativa nazionale e regionale di riferimento, ripartizione fondi, le modalità richiesta del Bonus Sud e compensazione in F24.

Il decreto interministeriale del 24 maggio 2012 (G.U. n. 127, 1° giugno 2012) regola l’applicazione del credito d’imposta per assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno, introdotto dall’art. 2 del Decreto Sviluppo 2011 (DL n. 70 del 13 maggio), convertito con modifiche nella Legge 106/2011 leggi tutti i provvedimenti previsti).

Le regioni interessate concorrono in maniera diversa alla formazione del complessivo plafond di 142 milioni di euro (le risorse locali potranno comunque essere integrate attraverso i rispettivi PO), con uno stanziamento pari a:

  • 65 mln per la Sicilia
  • 20 mln per Campania, Calabria e Sardegna
  • 10 mln per la Puglia
  •  4 mln per l’Abruzzo
  •  2 per la Basilicata
  •  1 mln per il Molise

Per approfondimenti, Credito d’imposta per assunzioni nel Sud: modalità operative

La formula è nota: i datori di lavoro che incrementano la propria base occupazionale a tempo indeterminato, anche attraverso la formula part-time (detrazione fiscale proporzionale alle ore di lavoro prestate rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale) nelle regioni interessate assumendo soggetti svantaggiati o molto svantaggiati dal 14 maggio 2011 al 13 maggio 2013 hanno diritto a un credito d’imposta pari alla metà dei costi salariali sostenuto nei 12 mesi successivi all’assunzione nel primo caso, e nei 24 mesi nel secondo.

Per costi salariali si intende l’importo totale versato effettivamente dal datore di lavoro in relazione ai posti di lavoro creati, comprendente quindi la retribuzione lorda e contributi obbligatori e contributi assistenziali.

Requisiti

I lavoratori svantaggiati sono i soggetti privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, i soggetti che non hanno conseguito un diploma di scuola media superiore o professionale, i lavoratori che abbiano superato i 50 anni di età, i soggetti che vivono soli con almeno una persona a carico, i lavoratori occupati in settori in cui sia presente una elevata disparità di genere, i soggetti appartenenti a una minoranza nazionale. I lavoratori molto svantaggiati sono i lavoratori che non dispongono di un lavoro da almeno 24 mesi.

Possono beneficiare dell’agevolazione tutti i datori di lavoro che non rientrano nella definizione fornita dall’art. 74 del TUIR (sono escluse le amministrazioni dello Stato), fatta eccezione per le persone fisiche che non esercitano attività d’impresa, arti e professioni( sono escluse le persone fisiche che assumono lavoratori dipendenti, come colf e badanti, che nella precedente versione del Bonus Sud potevano invece beneficiarne).

L’agevolazione viene meno se la somma dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato diventa uguale o inferiore alla media dei 12 mesi precedenti rispetto alla nuova assunzione; se i nuovi posti di lavoro non restano in piedi per almeno tre anni dall’assunzione (due anni nel caso di PMI); nella circostanza di accertamento di violazioni non formali rispetto alla normativa fiscale e contributiva per cui siano state emesse sanzioni per una somma superiore a 5.000 euro; nel caso di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro o di provvedimenti definitivi mossi dalla magistratura contro il datore di lavoro per comportamento antisindacale.

Applicazione del Bonus

L’applicazione del Bonus Sud viene calcolata a partire dalla differenza tra il numero dei lavoratori a tempo indeterminato in carico all’azienda ogni mese raffrontato con il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato occupati nell’anno precedente: per poter contare sul bonusè necessario che il valore sia positivo, cioè non va applicato a tutti i neo assunti, ma solo a quelli che rappresentano un lavoratore in più per l’azienda rispetto a quelli occupati nei 12 mesi precedenti, tenuto conto anche della variazione della base occupazionale verificata in società controllate o collegate, come definito dall’art. 2359 del Codice Civile, o imprese facenti capo al medesimo imprenditore.

Credito d’imposta: codice tributo per assunzioni al Sud

Viene da sé che le imprese di nuova costituzione del Mezzogiorno possono beneficiare del bonus fiscale per tutti i lavoratori assunti a tempo indeterminato, poiché ognuno di questi rappresenta una unità in più rispetto a quelle registrate nei 12 mesi precedenti.

Per fruire del bonus i datori di lavoro rientranti nella fattispecie indicata dovranno inoltrare una istanza apposita alla Regione di residenza, secondo le modalità e procedure indicate, nell’osservanza dei criteri indicati dal decreto.

Ogni Regioni è stata chiamata a fissare un termine per l’invio delle domande, stabilendo modalità e procedure per la concessione del credito d’imposta.

Lo stesso Ente dovrà stilare una graduatoria basata sulla data di assunzione del lavoratore dando priorità ai lavoratori assunti precedentemente, e dovrà procedere con l’accoglimento delle istanze fino all’esaurimento dei fondi a disposizione (in caso di mancato esaurimento la Regione dovrà predisporre una ulteriore procedura con un nuovo termine).  Nel caso in cui all’ultimo posto della graduatoria si trovino lavoratori assunti nella stessa data si procederà alla ripartizione delle risorse tra i datori di lavoro proporzionalmente rispetto ai costi salariali dei dipendenti assunti nella stessa data.

Il credito d’imposta dovrà essere inserito nella dichiarazione dei redditi del datore di lavoro, relativa al periodo d’imposta in cui se ne beneficia. È possibile utilizzare il credito solo in compensazione come previsto dall’art. 17 del D.P.R. n. 917 del 33 dicembre 1986 attraverso il Modello F24 entro la scadenza prevista nei due anni dall’assunzione del lavoratore dal quale il beneficio deriva.