L’IMU dal 2013 diventerà veramente una tassa municipale: il gettito tornerà completamente ai Comuni, superando l’attuale doppia destinazione, per cui una parte (la quota erariale per immobili diversi dalla prima casa) va invece allo Stato. Lo annuncia l’ANCI, associazione dei Comuni d’Italia, dopo aver incontrato il premier Mario Monti a Palazzo Chigi.
Le amministrazioni locali promettono di abbassare le aliquote IMU e di renderle più elastiche, ma sarà possibile? Vediamo cosa cambierà.
IMU: tassa municipale nel 2013
Il cambiamento va nella direzione di un maggior federalismo fiscale: il gettito dell’IMU sarà completamente a disposizione dei Comuni e con l’imposta unicamente municipale ci saranno effetti anche sul contribuente, perché si concederà maggiore discrezionalità nella modulazione delle aliquote e nella determinazione di sconti ed esenzioni.
Attualmente, dei 21,3 miliardi di euro attesi dalla nuova tassazione sugli immobili, circa 9 miliardi andranno nelle casse dell’Erario statale, anche se poi in parte ritornano nelle casse municipali, ma attraverso complicati meccanismi). Con l’IMU ai Comuni il gettito vi finirà integralmente in cambio di compensazioni che verranno decise successivamente.
Aliquote flessibili
Il cambiamento, spiega Graziano Delrio, presidente ANCI, «ci permetterà di modulare le tasse sulla base dei servizi che vengono erogati ai cittadini. Certamente a questo punto i Comuni faranno di tutto per mantenere le aliquote moderate non come è successo oggi dove, a causa di un gioco di trasferimenti, le aliquote sono state così alte». Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ritiene che il passaggio «consentirà una riduzione delle aliquote».
Il potere discrezionale dei Comuni potrebbe tradursi anche in una maggior flessibilità dell’imposta, magari nel determinare sconti a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare, o del reddito.
I dettagli tecnici dell’operazione sono ancora da definire: le decisioni verranno prese dopo il pagamento della prima rata IMU (scadenza il 18 giugn0) ma sembra probabile che il tutto venga definito entro l’estate, nell’ambito di un più ampio discorso che potrà riguardare anche altre misure di federalismo demaniale.
Pagamento IMU
Con il trasferimento del gettito IMU ai Comuni si abolirà l’obbligo 8a carico del contribuente) di ripartire l’imposta dovuta in due quote distinte (per Stato e Comune, ciascuna con specifico codice trobuto): in questo modo diventerà più semplice anche il calcolo dell’IMU e la compilazione del modello F24 che adesso (con l’eccezione della prima casa) prevede che sia il contribuente ad effettuare la separazione fra quota statale e municipale.
Per il versamento dell’acconto IMU 2012 in caso di immobili diversi dalla prima casa bisogna infatti ricordarsi di dividere l’importo dell’acconto per due, indicando in F24 il versamento del 50% ai Comuni e del restante 50% allo Stato, utilizzando i corretti codici tributo (che cambiano a seconda della tipologia di immobile).