Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge di rinvio per l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del Codice degli appalti pubblici con l’obiettivo di scongiurare il rischio di blocco degli appalti e delle grandi opere, che avrebbe del tutto affossato le imprese del settore e l’indotto. E’ dunque previsto:
- una proroga di 180 giorni (a dicembre 2012) in tema di qualificazione delle imprese esecutrici di contratti pubblici di lavori (commi 12, 14, 15, 16, 17, 22, 24 e 25 dell’articolo 357 del DPR 207/2010);
- un rinvio di un anno (a giugno 2013) per le garanzie globali di esecuzione comma 5 dello stesso articolo).
In base al Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, entro l’8 giugno 2012 i certificati di esecuzione lavori eseguiti sarebbero dovuti essere aggiornati alle nuove categorie dalle stazioni appaltanti (amministrazioni pubbliche, concessionari, soggetti privati che siano), ma l’operazione si è rivelata più complessa del previsto.
Nel frattempo il Ministero dei Trasporti provvederà, attraverso apposito decreto, a stabilire modalità semplificate per la riemissione dei certificati di esecuzione dei lavori.
Entro giugno 2013 si provvederà invece a mettere a punto il nuovo sistema di garanzia globale di esecuzione, obbligatoria per le grandi opere. Si evita così, specifica il governo, «il blocco delle gare per l’affidamento degli appalti di progettazione ed esecuzione di lavori di importo superiore ai 75 milioni di euro».
Si tratta di provvedimenti che riguardano il più vasto tema della Infrastrutture, su cui è atteso un decreto dell’Esecutivo, che prevede interventi importanti (aumento delle detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie, bonus energetico, esenzione IMU per nuove costruzioni), e potrebbe anche confluire nel Decreto Sviluppo.
Il DL Sviluppo dovrebbe andare in CdM venerdì 8 giugno: oltre al riordino degli aiuti di Stato e alle imprese, il provvedimento comprenderà anche nuovi incentivi per investimenti in infrastrutture.