La Riforma Fiscale arriva in Consiglio dei Ministri: nel disegno di legge, sotto forma di delega al Governo, spazio alla nuova tassazione d’impresa, con l’addio all’IRES sostituita dall’IRI (imposta sul reddito imprenditoriale) e il passo indietro sull’IRAP, che non verrà più eliminata; riordino delle deduzioni, con una nuova fiscalità ambientale; riforma del Catasto, con nuovi parametri per quantificare le rendite degli immobili anche ai fini IMU; possibili cambiamenti sull’IVA; lotta all’evasione fiscale.
IRI
La nuova IRI, imposta sul reddito imprenditoriale che andrà a sostituire l’IRES, (imposta sul reddito delle società) equipara il reddito del professionista al quello dell’impresa. Di fatto si introduce un nuovo sistema per cui il reddito dell’imprenditore o del professionista viene separato da quello delle imprese (tutte tassate allo stesso modo indipendentemente dalla forma giuridica):
- la quota di reddito trattenuto dall’imprenditore, e che non viene reinvestito nell’impresa, viene tassato come reddito IRPEF, con le relative aliquote.
- la quota di reddito reinvestita in azienda diventa assoggettato alla nuova tassazione d’impresa, più conveniente rispetto agli scaglioni IRPEF.
Nelle intenzioni del Governo, il nuovo meccanismo è pensato per favorire la ricapitalizzazione delle PMI e a “premiare” la redistribuzione degli utili in azienda, con un regime fiscale più favorevole. Tuttavia, ipotizzando un’aliquota al 27,5%, il nuovo regime risulta sfavorevole rispetto al “vecchio” soprattutto per le piccole attività: un imprenditore individuale sotto i 28mila euro oggi paga un’aliquota inferiore.
Detrazioni
Nella legge delega fiscale uno dei punti chiave è la revisione delle detrazioni, quelle che con le manovre di fine 2011, fra clausole di salvaguardia e precedente delega fiscale, rischiavano di subire tagli lineari. In vista c’è una riduzione delle agevolazioni, ma salvaguardando quelle relative alle famiglie a basso reddito.
Controlli fiscali
L’impianto generale della riforma fiscale mira a «correggere alcuni aspetti del sistema fiscale italiano per renderlo più equo e orientato alla crescita economica», e a proseguire «nel contrasto all’evasione fiscale e all’elusione e al riordino dei fenomeni di erosione fiscale». In questo senso, sono previste misure relative al reddito d’impresa, con una serie di razionalizzazioni che da una parte scoraggino le pratiche di elusione e dall’altra non pongano eccessivi vincoli alle aziende, e al rapporto fra Fisco e impresa e fra fisco e contribuente, anche sul fronte dei controlli e degli accertamenti fiscali.
Aliquote
Il famoso tesoretto della lotta all’evasione verrà impiegato per alleggerire la pressione fiscale, ma in vista non sembrano esserci riduzioni delle aliquote IRPEF. Infine, fra le novità delle ultime ore non si esclude che la riforma possa prevedere cambiamenti sulle aliquote IVA, con particolare riferimento ai sistemi speciali di alcuni settori e forse anche con l’introduzione dell’IVA di gruppo.
Il nuovo Catasto
L’altra novità di rilievo riguarda la riforma delle rendite catastali degli immobili, per rendere l’imposizione fiscale più coerente con il reale valore di mercato. La rendita non sarà più calcolata in base ai vani ma in base ai metri quadri, alla localizzazione dell’abitazione (distanza dal centro, ubicazione in zona di prestigio…) e stato dell’immobile. Il punto debole di questa Riforma del Catasto, secondo Confedilizia, è che un catasto moderno «si basa su software di rilevazione e di calcolo oltre che su sistemi georeferenziali» e comunque nello schema allo studio «c’è un buco enorme» perché «non è prevista la possibilità di impugnare nel merito le tariffe d’estimo».
La riforma del catasto si accompagna alle importanti novità previste dalla nuova IMU, introdotta con il decreto Salva Italia e ora in via di definizione nell’ambito del decreto di semplicazione fiscale, in discussione alle Camere per la conversione in legge.
Green tax
La riforma prevederà infine novità di materia di fiscalità ambientale, una misura anch’essa di importanza per le imprese: secondo le anticipazioni, si prevedono delle “green tax” pensate per rendere più onerose le pratiche meno rispettose dell’ambiente, il che rappresenterebbe uno stimolo per le tecnologie ambientali.