Prosegue l’iter normativo del decreto liberalizzazioni (ddl n. 3110), al vaglio della Commissione Industria al Senato: il primo step normativo, che si conclude giovedì 2 febbraio alle 14:30, prevede già una serie di incontri e audizioni di dibattito delle misure introdotte dal nuovo decreto.
Iter
A seguire sono in programma gli incontri sul decreto liberalizzazioni i referenti della Banca d’Italia e i rappresentanti di Upi e Anci, per finire con il secondo turno del Forum nazionale dei giovani, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, di Confindustria e di Rete Imprese Italia.
Venerdì 3 febbraio in udienza le Associazioni dei consumatori, il Sindacato nazionale agenti di assicurazione – Sna, Ania, Isvap, Abi e la Conferenza delle Regioni, Federfarma, Unione Petrolifera, Assopetroli e Federazione gestori carburanti (Faib, Fegica, Figisc).
Emendamenti
Il risultato di tutti questi dovuti incontri sarà rappresentato sicuramente da una serie di obiezioni ed emendamenti al Decreto Semplificazioni, che potrebbero partire dal tema delle professioni.
Il Pd, tramite Mario Cavallaro, componente della commissione Giustizia della Camera afferma che «la sostituzione del regime tariffario con quello puramente contrattuale merita un approfondimento e una messa a punto e l’inizio di un confronto ed un dialogo con la categoria».
È comunque «ora indispensabile approvare con urgenza, in via temporanea e provvisoria, i parametri previsti dalle norme ora vigenti, senza dei quali è controverso persino come si possa determinare il compenso di prestazioni di sicuro rilievo per l’attività forense in una nutrita serie di casi, compresi quelli della liquidazione giudiziale delle spese di lite; in alternativa, un’urgente norma transitoria deve chiarire che fino al momento in cui non interverranno nuove norme si applica il previgente regime tariffario ed i criteri della sua applicazione».
Pronti a presentare corposi emendamenti sia Pdl sia e Terzo Polo: «pensiamo – afferma Angelino Alfano – che le liberalizzazioni andranno rafforzate e irrobustite. Quindi siamo per aggiungere e lo faremo in Parlamento con una nostra iniziativa evidente».
Inoltre prosegue il presidente della commissione Industria del Senato, Cesare Cursi, «un decreto che punta a intervenire ad ampio raggio sulle liberalizzazioni non può limitarsi a interventi incisivi su taxi, farmaci o edicole. Non si può prescindere da correzioni anche su banche e assicurazioni, ad esempio trovando dei meccanismi per facilitare l’accesso al credito delle imprese».