Rafforzare il ruolo del Fisco a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese: è questo il principale obiettivo del decreto “Internazionalizzazione Imprese” approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 21 aprile in attuazione della Delega Fiscale. Accordi preventivi con le imprese che si espandono su mercati esteri, novità su detassazione della rinuncia ai crediti dei soci e procedure concorsuali, spese di rappresentanza, interpello per le società che effettuano nuovi investimenti: queste alcune delle misure contenute nel provvedimento che punta da una parte a semplificare le norme dall’altra a fornire un quadro certo e chiaro di riferimento.
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Accordi preventivi
Fra le principali novità, l’introduzione di accordi preventivi per le imprese con attività internazionale, in relazione a prezzi di riferimento infra-gruppo, attribuzione di utili e perdite alle stabili organizzazioni, valutazione preventiva dei requisiti che configurano una stabile organizzazione situata nel territorio italiano, individuazione delle norme sull’erogazione o la percezione di dividendi, royalties, interessi e altri componenti reddituali relativi a soggetti non residenti. Questi accordi saranno vincolanti per il periodo di imposta durante il quale vengono stipulati e per i quattro successivi.
Interpello
Prevista anche la possibilità di interpello per le società che effettuano nuovi investimenti, in relazione ai profili fiscali: l’impresa deve presentare un business plan con la descrizione dell’ammontare dell’intervento, tempi e modalità di realizzazione, incremento occupazionale e riflessi sul sistema fiscale italiano. L’Agenzia delle Entrate risponde entro 120 giorni, prorogabili di ulteriori 90, nel caso sia necessario acquisire ulteriori informazioni.
Rinunce ai crediti
Per quanto riguarda le rinunce ai crediti, viene modificato l’articolo 88 del TUIR, il testo unico delle imposte sui redditi: la detassazione delle sopravvenienze attive viene limitata al costo fiscale del credito, che deve essere certificato dal socio. Significa che se un credito viene acquistato a un valore inferiore a quello nominale, la differenza viene tassata. Il provvedimento attuativo della Delega Fiscale prevede poi una serie di misure relative al trattamento fiscale dei bonus sui debiti stralciati nel corso di procedure concorsuali, anche qui prevedendo paletti più rigidi rispetto alla precedente normativa.
Soglie di deducibilità
Infine, il Decreto Internazionalizzazione Imprese alza le soglie di deducibilità delle spese di rappresentanza previste dal DM 19 novembre 2008: 1,5% dei ricavi fino a 10 milioni di euro (dall’attuale 1,3%), 0,6% (dallo 0,5%) fra 10 e 50 milioni di euro, 0,4% (dallo 0,1%) sopra i 50 milioni, in entrambi gli ultimi due casi per la parte eccedente.