Breve vademecum sulle tassonomie XBRL che include anche la nota integrativa (non più depositata in formato PDF/A)e la cui formulazione, da parte di circa un milione di società italiane non-quotate, è necessaria per il deposito del bilancio d’esercizio presso il Registro delle Imprese. A fare il punto è Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni), con la circolare n.12/2015.
=> Bilancio aziendale: le novità 2015
XBRL
L’eXtensible Business Reporting Language (XBRL) è un formato editabile per il deposito dei bilanci d’esercizio nato a fronte degli intervenuti aggiornamenti dei principi contabili nazionali, frutto di due anni di sperimentazione e sviluppato in collaborazione dei con OIC, CNDCEC, il sistema camerale e Infocamere, Assosoftware e con il contributo dell’Università di Trento, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Università di Macerata.
Nota integrativa
Tra le principali differenze tra vecchie e nuova tassonomie XBRL, spicca quella riguardante il deposito della nota integrativa del bilancio, in forma ordinaria e abbreviata, secondo le disposizioni previste dal Codice Civile. Dopo la fine del periodo transitorio, è obbligatorio codificarla in XBRL. La modalità standardizzata lascia comunque possibilità di personalizzazione, per inserire vari dettagli informativi in alcune parti testuali, con l’obiettivo finale di integrare anche le informazioni previste dai Principi contabili nazionali. L’inserimento della nota integrativa all’interno delle tassonomie rappresenta un’ulteriore fase del percorso per l’adozione di XBRL iniziato con il Dpcm del 10 dicembre 2008, in attuazione dell’articolo 37, comma 21-bis, del Dl 223/2006.
=> Reato di falso in bilancio: la nuova legge in dettaglio
Altre novità
Le tassonomia non codifica più il rendiconto di cui all’articolo 2435-bis del codice civile e l’eliminazione/modifica di alcune vecchie voci:
- eliminazione delle voci “Riserva per rinnovamento impianti e macchinari”, “Riserva ammortamento anticipato” e “Riserve da condono fiscale” che, se necessarie, possono confluire nella voce “Altre riserve”;
- eliminazione della voce “Acconti su dividendi” non potendo, le società non quotate, distribuire tali acconti;
- eliminazione delle voci relative alle differenze da arrotondamento all’unità di euro nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico;
- modifica della voce “Crediti ceduti pro solvendo” in “Crediti ceduti”.
Destinatari
L’obbligo di utilizzare la tassonomia XBRL vige per i bilanci d’esercizio approvati a partire dal 3 marzo 2015 e relativi a periodi amministrativi chiusi il 31 dicembre 2014, o successivamente. Sono interessati al passaggio al nuovo standard contabile tutte le società di capitali italiane tenute alla redazione del bilancio.
=> Bilancio non veritiero? Approvazione nulla
Società escluse
Rimangono invece escluse dall’obbligo di deposito del bilancio presso il Registro Imprese nel nuovo formato XBRL le società quotate, quelle che adottano i principi contabili internazionali e le società da queste controllate o incluse nel loro consolidato.