Tratto dallo speciale:

IRAP e IRPEF dopo la Legge di Stabilità 2015

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Gennaio 2015
Aggiornato 27 Gennaio 2015 09:52

logo PMI+ logo PMI+
Sconti e nuove aliquote IRAP imprese, bonus 80 euro in busta paga, proroga detrazioni IRPEF sulle ristrutturazioni edilizie, IRPEF ordinaria su anticipo TFR: sintesi delle misure in Legge di Stabilità.

Non ci sono solo il taglio IRAP imprese sul costo del lavoro e il bonus IRPEF per i dipendenti e i parasubordinati: la Legge di Stabilità 2015 introduce una serie di novità su queste due imposte. Sull’IRAP ci sono il credito d’imposta per le imprese senza dipendenti e il ritorno alle aliquote 2013, sull’IRPEF si segnalano la proroga delle detrazioni su ristrutturazioni edilizie, efficienza energetica e bonus mobili, la tassazione ordinaria per il TFR anticipato. Vediamo una sintesi delle misure.

=> Leggi anche come aumentano le tasse nel 2015

IRAP imprese, taglio costo del lavoro

Le imprese hanno una deduzione sul costo del lavoro del personale dipendente a tempo indeterminato. I produttori agricoli possono usufruire dell’agevolazione anche sui contratti a tempo determinato di durata almeno triennale, se il dipendente lavora per almeno 150 giornate. Il riferimento normativo è il comma 20 dell’articolo unico della Legge di Stabilità. Il taglio IRAP imprese si applica a: società di capitali e enti commerciali, società di persone e imprese individuali, banche, società finanziarie, assicurazioni, esercenti arti e professioni (persone fisiche, società semplici ed equiparate), imprenditori agricoli titolari di reddito agrario con volume d’affari di almeno 7mila euro annui. L’agevolazione si applica portando in detrazione la differenza fra il costo complessivo del personale dipendente a tempo indeterminato e le deduzioni previste dall’articolo 11 del Dlgs 446/1997, che sono:

  • contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro;
  • 7500 euro per ogni lavoratore impiegato nel periodo di imposta, aumentato a 13500 euro per le donne e i giovani sotto i 35 anni;
  • ulteriore incremento fino a 15mila euro per i lavoratori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, che sale a 21mila euro per donne e under 35;
  • contributi assistenziali e previdenziali;
  • spese relative ad apprendisti, disabili, contratti di formazione e lavoro, personale addetto alla ricerca e sviluppo;
  • per le imprese autorizzate all’autotrasporto merci, le indennità di trasferta per la parte che non concorre a formare il reddito del dipendente;
  • 1850 euro per ogni dipendente impiegato nel periodo d’imposta fino a un massimo di cinque;
  • 15mila euro in caso di incremento del numero di lavoratori a tempo indeterminato rispetto agli occupati nel periodo d’imposta precedente.

Se la somma di queste voci è inferiore al costo del lavoro, la deduzione è al 100%.

=> Modello IRAP, le nuove deduzioni

Aliquote IRAP

Abrogate le minori aliquote IRAP che erano state fissato per il 2014, si torna a quelle 2013. Lo prevede il comma 22 della Legge di Stabilità, Quindi, l’aliquota base torna al 3,9%, quella per concessionarie diverse da quelle di costruzione e gestione autostradale al 4,2%, banche e società finanziarie al 4,65%, assicurazioni al 5,9%, imprese agricole e copperative piccola pesca all’1,9%. Le imprese che hanno versato l’acconto con il metodo previsionale, basandosi sulle aliquote 2014, effettuano il conguaglio in sede di saldo.

=> Acconto IRPEF, IRAP e IRES, guida al calcolo

Imprese senza dipendenti

Le due misure sopra citate rischiavano di risultare particolarmente svantaggiose per le microimprese senza dipendenti, che avrebbero subito un rincaro delle aliquote senza avvantaggiarsi del taglio IRAP imprese sul costo del lavoro. Risultato: è stato inserito un credito d’imposta riservato a questa tipologia di imprese (comma 21), pari al 10% dell’imposta lorda, utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Bonus IRPEF

Una delle misure maggiormente rilevanti della manovra prevede che diventi strutturale il bonus IRPEF di 80 euro in busta paga già riconosciuto nel 2014. La principali differenza è che nel 2014 era un credito d’imposta, ora diventa una detrazione. Il risultato, per il dipendente, è lo stesso, è il sostituto d’imposta (quindi l’impresa) che riconosce la somma direttamente in busta paga. Il riferimento sono i commi da 12 a 15 della manovra. Il bonus è pari a 960 euro annui (80 euro al mese) per chi guadagna fino a 24mila euro lordi, mentre scende fino ad esaurirsi fra i 24mila e i 26mila euro. In particolare, per questi redditi, il calcolo è il seguente: si sottrae a 26mila il reddito complessivo e si divide per 2mila. Il risultato si moltiplica per 960.

=> Bonus 80 euro, come funziona nel 2015

Detrazioni IRPEF

La manovra proroga per l’intero 2015 le detrazioni IRPEF su ristrutturazioni edilizie, lavori per la riqualificazione energetica degli edifici e bonus mobili. Lo prevede il comma 47, in base al quale quindi l’agevolazione sulle ristrutturazioni resta al 50%, con tetto massimo a 96mila euro. Il bonus arredi resta anch’esso al 50%, con limite di spesa a quota 10mila euro. Infine, la detrazione per i lavori di riqualificazione energetica resta al 65%, con tetti variabili a seconda della tipologia dell’intervento.

=> Ristrutturazioni, guida alle detrazioni fiscali 2015

IRPEF e TFR

Segnaliamo infine che le modifiche relative alla possibilità di chiedere l’anticipazione del TFR in busta paga da parte dei lavoratori dipendenti, prevista in via sperimentale dal primo marzo 2015 al dicembre 2018, stabilisce che l’anticipazione sia soggetta a tassazione ordinaria (quindi, si applica l’aliquota marginale IRPEF), e non più alla più conveniente tassazione sperata. Il riferimento è il comma 26 della manovra.

=> Stabilità 2015, dubbi e critiche sul TFR in busta paga