Rush finale per la Legge di Stabilità 2015, con dibattito in commissione Bilancio al Senato più lungo del previsto e arrivo in Aula rimandato al 18 dicembre (prevedibilmente con voto di fiducia, attesa entro il 19 dicembre) per poi tornare alla Camera in terza lettura il 21, in approvazione definitiva il 22: fra i capitoli caldi spiccano: riforma del Regime dei Minimi, taglio IRAP imprese, tasse sulle pensioni private. Il Governo ha presentato circa 80 emendamenti tra cui le modifiche in materia di IMU-TASI (in attesa della Local Tax, è stato congelato l’aumento delle aliquote previsto dalla Finanziaria 2014) e Canone RAI (niente aumento), mentre per i temi di cui sopra è ancora dibattito aperto. Vediamo come si sta modificando la Legge di Stabilità 2015 nei suoi ultimi passaggi parlamentari.
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Riforma Regime dei Minimi
Si discute la possibilità di alzare la soglia di accesso dei professionisti al nuovo Regime dei Minimi a quota 20mila euro, ma si tratta di un punto su cui continua a regnare l’incertezza. L’articolo 9 della Legge ha infatti introdotto un Forfait al 15% con nuovi criteri per l’accesso, scaglioni di reddito per categorie di Partite IVA e tetto dei professionisti fissato a 15mila euro. E’ intanto stato approvato un altro emendamento che prevede soglia limite di 20mila euro in caso di cumulo redditi da lavoro dipendente e autonomo.
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IRAP imprese
Questo stesso emendamento finanzia un’altra modifica che riguarda le PMI senza dipendenti, a cui viene riconosciuto un credito d’imposta del 10% per compensare l’aggravio che, per queste micro imprese, deriva dall’aumento dell’aliquota IRAP al 3,9% dall’attuale 3,5%, non compensato (come succede invece alle aziende che hanno dipendenti) dallo sgravio fiscale IRAP sul costo del lavoro.
=> Sconto IRAP nella Legge di Stabilità
Fondi pensione
Un emendamento del relatore introduce un altro credito d’imposta, questa volta per Fondi pensione e Casse previdenziali private, per compensare gli incrementi delle tasse (la Legge di Stabilità prevede aumenti dell’imposta sui rendimenti rispettivamente al 20% e 26%) ma spettante solo per determinati investimenti, da individuarsi tramite decreto attuativo. In generale, questo resta un capitolo caldo, con critiche da più parti (fra cui Corte dei Conti e Banca d’Italia) e richieste di revisione al ribasso dei rincari.
=> Pensioni dei Professionisti nella Legge di Stabilità 2015
IVA
Per il resto, i cambiamenti attesi in Senato dal Ddl Stabilità 2015 si limitano (si fa per dire) ai circa 80 emendamenti presentati dal Governo. Fra questi spunta una velocizzazione dello split payment, il meccanismo IVA per le imprese creditrici della PA (il soggetto pubblico versa l’imposta sul valore aggiunto): si potrà partire con questa novità fiscale senza attendere il via libera di Bruxelles.