Burocrazia zero per le PMI: il Decalogo CNA

di Barbara Weisz

12 Novembre 2014 13:54

Le proposte della CNA al Governo per un piano di semplificazioni normative anti-burocrazia, per far risparmiare ad ogni PMI 11mila euro l'anno: il decalogo.

Combattere la burocrazia a livello legislativo e operativo semplificando le leggi, la loro attuazione e gli adempimenti operativi: la CNA (Confederazione Nazionale Artigianato) propone al Governo “Dieci proposte di semplificazione” (scarica il decalogo) per far ripartire l’Italia. Presentato al Ministro Madia, in documento prevede in primis di concentrare le novità legislative che riguardano le Piccole e Medie Imprese nei tre appuntamenti annuali che l’ordinamento già prevede: Legge di Stabilità, Legge sulla Concorrenza, Legge per le PMI). E poi: controlli alle imprese più efficaci e meno gravosi, più efficienza nei SUAP, avvio dell’Agenzia per le Imprese e rilancio dell’Agenda Digitale.

=> Semplificazioni 2015: le misure nella Delega Fiscale

Burocrazia vs. competitività

Il punto di partenza, come spiega Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, è che una pubblica amministrazione più efficiente è un volano di competitività per l’intero sistema delle imprese:

«il 75% del mercato delle PMI indica nella burocrazia uno dei principali responsabili delle difficoltà economiche dell’Italia», il «76% la ritiene un freno alle proprie attività», il «72% considera il suo maggior difetto al complessità degli adempimenti». Sono «le imprese più piccole ad essere più colpite dalla cattiva qualità delle norme e dall’inefficienza delle amministrazioni chiamate ad applicarle».

Le PMI chiedono «una sorta di rivoluzione copernicana che metta al centro la piccola e media impresa e con essa un sistema di regolazione meno complesso e ripetitivo», dunque «una pubblica amministrazione efficiente, altamente informatizzata e digitalizzata», in grado «di adeguare le sue richieste alle dimensioni delle imprese».

Il Decalogo

  1. Titolo Quinto della Costituzione: riforma per ridurre sovrapposizioni w introdurre livelli essenziali di semplificazione della PA.
  2. Agenzia per la qualità della Regolazione: per un monitoraggio e la valutazione dell’impatto delle norme.
  3. Riforma delle leggi sull’impresa: per un quadro normativo più certo attraverso Testi Unici chiari, semplici e completi.
  4. Provvedimenti per le imprese concentrati in Legge di Stabilità, Legge sulla Concorrenza, Legge annuale per le PMI: per una minore frammentarietà, contro la mancata attuazione delle norme, per un sistema più omogeneo.
  5. Controlli sulle imprese più efficaci e meno gravosi, per non limitarne l’operatività e non penalizzare le più virtuose.
  6. Agenzia per le imprese, una realtà ancora da implementare.
  7. SUAP più efficaci: standardizzazione di procedure e modulistica, per un sistema più efficiente e omogeneo si sportelli unici per le attività produttive.
  8. Agenda Digitale: la sua piena attuazione produrrebbe benefici per le imprese stimati in 25 miliardi di euro l’anno, mentre oggi occorrono 82 sistemi informatici di grandi dimensioni e 27 mila sistemi informatici intermedi, con diversi livelli dell’amministrazione non interconnessi.
  9. Giustizia più efficiente riducendo i tempi del contenzioso civile, con tre proposte: potenziare gli strumenti alternativi di conciliazione come la mediazione, ottimizzare le sessioni per le imprese includendo anche le società di persone, estendere il processo civile telematico.
  10. Misure fiscali per compensare i costi impropriamente scaricati sulle imprese.

Secondo la CNA, un buon piano di semplificazioni può far risparmiare ai quattro milioni e mezzo di piccole imprese italiane una parte cospicua dei 5 miliardi di costi della burocrazia: 48 euro ogni giorno lavorativo, 11mila euro l’anno. Il ministro Madia ha confermato che il Governo procede in questa direzione: entro Natale saranno approvate le norme relative all’Agenda semplificazione, attesa entro fine novembre in Conferenza Unificata.