RETE Imprese Italia mette i voti alla Legge di Stabilità: in audizione presso le commissioni di Camera e Senato, ha espresso in generale un parere positivo sulla manovra, che muove verso «un’inversione di tendenza rispetto a un atteggiamento eccessivamente rigorista sin ora adottato e che introduce tratti espansivi sicuramente apprezzabili».
Quel che manca
Sarebbero necessari più sforzi per stimolare gli investimenti pubblici e privati, misure per il rilancio dell’Edilizia, sostegno alla Green Economy e alla sua filiera, misure per l’innovazione e la diffusione di tecnologie digitali nelle PMI, una nuova tassazione immobiliare locale (superamento dell’attuale sistema IMU + TASI), intensificazione degli sforzi per ridurre la bolletta energetica delle PMI. Tutti argomenti corposi, che solo in minima parte troveranno spazio negli emendamenti al Ddl.
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Punti deboli
Parere negativo sull’anticipo del TFR in busta paga, considerato un problema per le PMI (perderanno il flusso di liquidità rappresentato dal salario differito accantonato o dovranno fare ricorso al credito bancario) nonché una misura che rischia di penalizzare il sistema dei fondi pensione, anche in considerazione dell’aumento delle tasse sulla previdenza complementare. L’aumento della ritenuta dal 4 all’8% sui bonifici per le spese di ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica su cui si chiede l’agevolazione danneggia le imprese che effettuano i lavori. RETE Imprese si esprime infine contro la riduzione del Fondo per i patronati e mette in guardia sui provvedimenti in materia di compliance fiscale che, incoraggiando la regolarizzazione spontanea rischia, di ribaltare sul contribuente gli oneri connessi all’accertamento. Bocciato anche l’inserimento delle clausole di salvaguardia che lasciano dietro l’angolo lo spettro – fin troppo concreto – dell’aumento IVA.
Promossi con riserva
Bene la stabilizzazione dell’aumento da 80 euro ai dipendenti per sostenere i consumi, con la richiesta (peraltro già espressa anche in passato) di estendere la misura ai lavoratori autonomi, soci, pensionati. Il bonus bebè è apprezzato ma si preferirebbero misure come voucher per l’acquisto di servizi di welfare, di stimolo per l’occupazione femminile. Soddisfazione per il taglio IRAP sul costo del lavoro, da estendere però tutte le forme contrattuali applicate in azienda e da accompagnare con un taglio fiscale anche per i 3 milioni di imprese senza dipendenti, con un innalzamento della franchigia. Parere positivo ma con riserva sul credito d’imposta per la ricerca: intervento apprezzabile, ma che non coglie il:
fermento innovativo che, pur nella congiuntura negativa che ancora caratterizza l’economia, stanno vivendo soprattutto le piccole imprese, attraverso un approccio spesso informale all’innovazione e alla sperimentazione di forme di contaminazione con una cultura digitale diffusa, che sta alimentando positivamente importanti segmenti d’impresa.
Quanto al Regime dei Minimi, si apprezza la struttura che semplifica gli adempimenti per le imprese e l’agevolazione per le start-up (riduzione di 1/3 dell’imponibile). Rete Imprese non condivide, invece, la soppressione della norma che riduce del 50% la contribuzione obbligatoria dei lavoratori autonomi in pensione con più di 65 anni.
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Promossi
Tra le misure promosse senza riserva ci sono quelle che vanno a vantaggio delle famiglie senza penalizzare le imprese o che , direttamente, mirano a favorire queste ultime: molto bene la proroga per un altro anno di Econonus e Bonus Ristrutturazioni nell’attuale misura, così come la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato.
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Per approfondimenti: sintesi Audizione di R.ETE. Imprese Italia