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Legge di Stabilità: cambia il Regime dei Minimi

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Ottobre 2014
Aggiornato 7 Settembre 2015 10:28

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Regime dei Minimi esteso a una più vasta platea di professionisti, mentre l'aliquota forfettaria sale al 15%: le novità della Legge di Stabilità 2015.

Il Regime dei Minimi si rinnova: la Legge di Stabilità lo riforma ancora una volta introducendo dal 2015 un regime fiscale agevolato per i lavoratori autonomi con reddito fino a 15mila euro. L’imposta sostitutiva aumenta dal 5 al 15% ma scompare il limite dei 5 anni per la permanenza nel regime a tassazione forfettaria dedicata a lavoratori autonomi, piccole imprese e professionisti entro determinate soglie di reddito, ampliando la platea degli aventi diritto.

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Iter

La nuova Riforma del Regime dei Minimi è contenuta nell’articolo 9 della bozza circolante della Legge di Stabilità 2015, ma per averne conferma bisognerà attendere il testo definitivo approvato dal Governo nel CdM, nonché il termine della discussione parlamentare.

=> Ecco le anticipazioni sul nuovo Regime dei Minimi

Riforma del Regime dei Minimi

Tra le novità di maggiore rilievo l’innalzamento dell’imposta forfetaria al 15% (sostitutiva di IRPEF, IRAP e addizionali). I minimi verranno inoltre esonerati dall’IVA, con una serie di eccezioni relative a particolari tipologie di operazioni (operazioni con l’estero, importazioni ed esportazioni). Per le operazioni su cui l’IVA è dovuta, questa va liquidata entro il giorno 16 del mese successivo all’effettuazione delle operazioni. Restano poi gli obblighi di numerazione e conservazione di fatture e bollette doganali, di certificazione dei corrispettivi, e di conservazione dei relativi documenti.

Requisiti

Il nuovo Regime dei Minimi è applicabile a persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni i cui ricavi non superano quelli previsti in specifiche tabelle, che cambiano a seconda delle tipologie di attività, allegate alla Legge di Stabilità. Non rilevano ricavi e compensi derivanti dall’adeguamento degli Studi di Settore. Nel caso di più attività esercitate (con diversi codici ATECO), rileva il limite più elevato dei ricavi e compensi relativi alle diverse attività.

Tra gli altri requisiti necessari per rientrare nel Regime dei Minimi:

  • non aver sostenuto spese per qualsiasi forma di lavoro o collaborazione superiore ai 5 mila euro annui;
  • non aver sostenuto un costo complessivo dei beni strumentali alla chiusura d’esercizio, al lordo degli ammortamenti, superiore ai 20mila euro.

Il calcolo sui beni strumentali deve seguire le seguenti regole:

  • per i beni in locazione finanziaria, rileva il costo sostenuto dal concedente;
  • per i beni in locazione, noleggio o comodato, rileva il valore normale;
  • i beni in utilizzo promiscuo concorrono nella misura del 50%;
  • non rilevano i beni il cui costo unitario è superiore a quanto 516,4 euro;
  • non rilevano i beni immobili utilizzati nell’attività d’impresa o nell’esercizio della professione.

Possono avvalersi del Regime dei Minimi le nuove imprese o le persone che intraprendono attività professionale che comunicano, con la dichiarazione di inizio attività, di presumere la sussistenza dei requisiti di reddito.

Esclusi dal Regime dei Minimi

Sono invece esclusi:

  • le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali IVA o di altri regimi forfettari di determinazione del reddito;
  • i soggetti non residenti, ad eccezione dei cittadini comunitari o dei paesi dello Spazio Economico Europeo;
  • i soggetti la cui attività prevalente è costituita da cessione di immobili, fabbricati, terreni edificabili, mezzi di trasporto nuovi;
  • gli esercenti attività d’impresa o i professionisti che sono anche azionisti di altre società di persone, associazioni, Srl.