Per le fatture emesse nel 2018 o negli anni successivi, le società quotate o a partecipazione pubblica a cui è stato esteso lo split payment sono quelle contenute nell’elenco che il Ministero delle Finanze pubblica ogni anno entro il 20 ottobre precedente. Nel 2017, anno in cui è scattata l’estensione della scissione dei pagamenti, la lista è stata pubblicata lo scorso 19 dicembre.
=> Split payment, guida alla nuova disciplina
Sono chiarimenti contenuti nel DM delle Finanze sulle novità previste dalla manovra bis (dl 50/2017) e dal decreto fiscale collegato (148/2017) sul meccanismo per cui il fornitore della PA inserisce l’IVA in fattura ma non la incassa perché la pubblica amministrazione la versa direttamente all’Erario.
Da quest’anno sono state incluse nuove pubbliche amministrazioni fra i soggetti tenuti allo split payment:
- enti pubblici economici nazionali, regionali e locali (incluse le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla persona);
- fondazioni partecipate dalle amministrazioni pubbliche;
- società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni;
- società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, da enti o società pubbliche per una quota non inferiore al 70%;
- società quotate incluse nell’indice Ftse-Mib.
Gli elenchi includeranno le società pubbliche incluse nelle definizioni sopra riportate che risultano tali al 30 settembre di ogni anno (a valere dalle fatture a partite dal primo gennaio dell’anno successivo).
Esempi
- Società che diventa a partecipazione pubblica nel giugno 2018: lo split payment scatta dal primo gennaio 2019; se diventa a partecipazione pubblica nell’ottobre 2018 lo split payment si applica dal gennaio 2020.
- Società pubblica che diventa privata entro il 30 settembre: lo split payment continua ad applicarsi fino al 31 dicembre dello stesso anno; se l’uscita dal capitale avviene successivamente, lo split payment si applica fino al 31 dicembre dell’anno successivo.
- Società che smette di essere a partecipazione pubblica nel giugno 2018: l’obbligo di split payment resta fino al 31 dicembre 2018; se smette di essere a partecipazione pubblica nell’ottobre 2018 lo split payment continua ad applicarsi fino al 31 dicembre 2019.
MEF