Non solo rottamazione bis nel decreto fiscale approvato venerdì 13 ottobre dal Consiglio dei Ministri: il provvedimento include anche l’annunciato stop all’aumento IVA (congelamento della clausola di salvaguardia che avrebbe fatto salire l’imposta sul valore aggiunto nel 2018), il bonus pubblicità ampliato alle testate online, l’estensione dello split payment, l’incremento del Fondo Garanzia PMI, oltre a misure di sostegno per le grandi imprese in crisi e alla revisione della disciplina della golden power per settori considerati ad alto interesse strategico nazionale.
=> Rottamazione bis nel decreto fiscale
Rottamazione 2017-2018
- La rottamazione bis consente ai contribuenti che hanno aderito alla precedente sanatoria 2016, decadendo poi dal beneficio per non aver pagato le rate, di mettersi in regola sanando la situazione entro fine novembre.
La rottamazione bis, contrariamente all’agevolazione 2016, è dunque consentita anche ai contribuenti che avevano interrotto un precedente piano di rateazione cartelle esattoriali. I piani di rateazione dovevano già essere attivi al 24 ottobre 2016 e l’estensione riguarda le rate in scadenza al 31 dicembre scorso. Per utilizzare questa possibilità bisogna mettersi in regola con le precedenti rate entro il 31 maggio 2018.
- La rottamazione bis introduce una nuova rottamazione cartelle per i ruoli emessi nel 2017 (fino al 30 settembre), con le stesse regole previste dal provvedimento 2016. In pratica, si paga per intero l’imposta dovuta ma c’è uno sconto sulle sanzioni.
Per quanto riguarda la definizione agevolata dei ruoli emessi entro il 30 settembre 2017 (per debiti fiscali e contributivi nonché violazioni del codice della strada), si presenta domanda entro il 15 maggio 2018. Prevista la possibilità di rateazione in cinque rate, con scadenze a luglio, settembre, ottobre e novembre 2018, e febbraio 2019.
=> Bonus pubblicità anche per testate online
Bonus Pubblicità
Per quanto riguarda l’incentivo fiscale per investimenti pubblicitari su tv, radio e giornali, il decreto estende alle testate digitali il credito d’imposta al 75% (che sale al 90% per microimprese, PMI e startup innovative) sulla spesa incrementale almeno dell’1% sull’anno precedente. La misura era stata introdotta dalla Manovra Bis (Dl 50/2017), ma solo per stampa cartacea e per le radio e le tv, seppur anche digitali.
Le altre misure
- Stop aumento IVA: risorse per neutralizzare l’aumento che la clausola di salvaguardia prevedeva per il 2018, completamente neutralizzato. Era una misura annunciata. Le aliquote IVA restano dunque invariate: 22%, 10% e 4%;
- Split payment: la scissione dei pagamenti (per cui il fornitore della PA fattura l’IVA senza incassarla, è l’ente pubblico che versa l’imposta direttamente l’IVA all’Erario), già prevista per tutte le PA, viene estesa a enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, le società controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da qualsiasi amministrazione pubblica o società assoggettata allo split payment;
- Fondo garanzia PMI: rifinanziato con 500 milioni, di cui 300 per il 2017 e 200 per il 2018;
- Diritti d’autore: fine del monopolio SIAE, tutti gli organismi collettivi senza fini di lucro operanti nell’Unione Europea possono operare direttamente sul mercato italiano, senza alcuna intermediazione SIAE;
- Golden power: potenziati i poteri speciali dell’azionista pubblico, esclusivamente nei casi di scalate da parte di soggetti esterni all’Unione Europea, per settori ad alta densità tecnologica (infrastrutture critiche o sensibili, tra cui immagazzinamento e gestione dati e le tecnologie critiche, compresa l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, le tecnologie con potenziali applicazioni a doppio uso, la sicurezza in rete, la tecnologia spaziale o nucleare). Inserite apposite sanzioni per le mancate comunicazioni, analogamente a quanto previsto fino ad ora solo per i settori di energia, trasporti e comunicazioni. Nuovi obblighi di comunicazione per chi acquisisce partecipazioni rilevanti (sopra il 2%), in una società quotata.