Tetto alle commissioni interbancarie pari allo 0,2% per i pagamenti con bancomat e carte prepagate, e allo 0,3% sulle carte di credito, commissioni ridotte per i pagamenti inferiori a 5 euro, riduzione franchigia a carico dell’utente per i pagamenti fraudolenti, divieto di surcharge (sovrapprezzo per chi paga con la carta di credito): sono le principali contenute nel provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2017, che ha recepito e direttive Europee in materia di pagamenti elettronici. Si tratta di un pacchetto di misure che ha l’obiettivo di favorire i pagamenti elettronici e in generale di limitare l’uso del contante.
Il decreto legislativo, attuativo di delega europea, è approvato in via preliminare, e ora deve passare al vaglio delle commissioni parlamentari e poi tornare in CdM per l’approvazione definitiva. Positivo il commento delle associazioni dei commercianti, che però chiedono all’esecutivo sforzi ulteriori per abbassare le commissioni a carico degli esercenti sui pagamenti elettronici.
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Il dlgs approvato dal Governo attua la direttiva 2015/2366 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno. Obiettivo della legge,
“accrescere il livello di trasparenza, concorrenza e d’integrazione del mercato europeo delle carte di pagamento, fissando un limite alle commissioni interbancarie applicate in relazione ai pagamenti basati su carte di pagamento”.
Le misure
- Commissioni interbancarie: 0,2% del valore dell’operazione per bancomat, carte di debito, carte prepagate, e 0,3% per le carte di credito. I prestatori di servizi di pagamento applicano commissioni di importo ridotto per i pagamenti sotto i 5 euro con qualsiasi tipo di carta, e un tetto massimo dello 0,2% per le operazioni nazionali tramite carta di debito (in via transitoria, fino al dicembre 2020): questa commissione si calcola sul valore medio annuo di tutte le operazioni nazionali tramite carta di debito all’interno di ciascuno schema di carte di pagamento.
- Pagamenti non autorizzati: la franchigia massima a carico degli utetni scende a 50 euro, dai precendenti 150 euro.
- Divieto di surcharge: non si può applicare un sovrapprezzo per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento (ad esmepio, la cartadi credito).
- Regole flessibili sui pagamenti elettronici: possibilità di utilizzare il conto o credito telefonico anche per operazioni di pagamento effettuate nel quadro di un’attività di beneficenza oppure per l’acquisto di biglietti relativi a servizi di diversa natura (nel limite di spesa di 50 euro per singola operazione e comunque di 300 euro mensili).
I controlli su questi pagamenti sono affidati alla Banca d’Italia e, per alcune specifiche disposizioni, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Sono state aggiornate le sanzioni applicabili, distinguendo fra quelle a carico delle imprese e delle persone fisiche.
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Il provvedimento, «va nella giusta direzione», commenta Confcommercio, che però esprime anche delle critiche. La legge:
«affronta solo l’argomento delle commissioni interbancarie prevedendone, peraltro, una generica riduzione senza indicarne l’esatta entità», e non risolve il problema dei costi di accettazione della moneta elettronica ancora troppo elevati per le imprese, «in particolare quelle di minori dimensioni e quelle operanti in settori a bassa marginalità, quali distributori di carburante, tabaccai, giornalai. Confcommercio auspica, quindi, che in fase di attuazione delle nuove disposizioni Banca d’Italia riesca a trasferire alle imprese una reale riduzione dei costi».
Parare positivo anche di Confesercenti che però attende di conoscere maggiori dettagli sul testo della normativa. Il taglio:
«si rivelerà un fatto positivo solo se il beneficio si trasmetterà alle imprese e ai consumatori, permettendo una riduzione reale dei costi delle transazioni elettroniche, ancora troppo alti». L’associazione auspica anche che «l’impegno del Governo nel ridurre i costi della moneta elettronica non si esaurisca nelle micro transazioni e in un taglio generico delle commissioni interbancarie», e soprattutto, si augura che «non venga utilizzato come scusa per introdurre sanzioni per chi non si dota di POS».