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APe Volontaria, costi del finanziamento

di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Aprile 2017
Aggiornato 2 Maggio 2017 10:05

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APe Volontaria calcolata sulla pensione maturata al netto IRPEF, con durata legata alle aspettative di vita e cartolarizzabile dalle banche.

Costi

L’importo dell’APe Volontaria viene calcolato in base alla pensione maturata nel momento in cui si chiede il trattamento, il tasso applicato sarà intorno al 2,75-2,80%, la percentuale di anticipo richiedibile è inversamente proporzionale alla durata del trattamento, mentre si attendono riferimenti precisi sull’adeguamento alle aspettative di vita.

Secondo anticipazioni di stampa, infatti, il decreto attuativo conterrà una clausola di garanzia che consentirà di allungare eventualmente il trattamento oltre i tre anni e sette mesi se e quando scatteranno nuovi adeguamenti alle speranze di vita (prossimo scatto nel 2019). Non è chiaro, però, in che modo questo allungamento verrà calcolato: rispetto all’eventuale differenza con le stime sull’aspettativa di vita (alla base dei calcoli INPS sula decorrenza del diritto alla pensione) o rispetto al livello attuale?

Sono elementi importanti per fare calcoli precisi sulla quantificazione dell’APe e sul costo del finanziamento (che evidentemente salirebbe nel caso in cui si prolungasse il periodo in cui il lavoratore lo percepisce).

=> APe volontaria: nuove regole e costi

Le certezze, è quasi inutile ricordarlo, arriveranno solo quando sarà pronto il decreto attuativo: per il momento, l’unica cosa sicura è che il ritardo impedirà la partenza della riforma il prossimo primo maggio (mancano due giorni lavorativi e ancora non ci sono né testo del decreto in G.U. né procedure INPS).

Una novità è invece rappresentata dall’inserimento, nella Manovra bis approvata dal governo (Dl 25/2017), della possibilità per le banche di cartolarizzare il finanziamento. La misura è contenuta nell’articolo 53, comma 3 della manovrina, pensata per stimolare le adesioni del sistema bancario alla concessione del credito (diversamente poco remunerativo, visti i bassi tassi di interesse applicati).

=> Manovra bis: testo e misure

Altre anticipazioni: l’importo dell’APe è determinato al netto dell’IRPEF e dell’addizionale regionale (escludendo invece l’addizionale comunale) e applicando le detrazioni spettanti nel momento in cui si presenta la richiesta.

Il requisito in base al quale la pensione non può essere inferiore a 1,4 volte il minimo si riferisce alla pensione al netto dell’APe richiesta (precisato dalla Legge di Stabilità, comma 167).

Fra i costi, bisogna calcolare oltre ai tassi applicati sul prestito anche l’assicurazione contro il rischio di premorienza e una commissione per l’accesso al Fondo di Garanzia. C’è però l’agevolazione fiscale, una detrazione pari al 50% sul costo del finanziamento.

La regola prevista dal decreto attuativo è che, alla fine la rata di restituzione, non debba superare il 15% della pensione. Nel caso in cui ci siano in corso altri prestiti sulla pensione (mutuo, cessione del quinto), questa percentuale sale al 20%. Per restare entro questi paletti, è previsto che la percentuale di anticipo pensionistico richiedibile cambia a seconda degli anni di anticipo richiesti:

  • chi chiede l’APe per un anno può farsi anticipare il 90%,
  • la percentuale scende all’85% se il trattamento dura fino a due anni,
  • all’80% per un prestito fino a tre anni, e al 75% per una durata superiore.

=> Pensione: calcolo costi APe volontario