È legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente che risulti ripetutamente assente alle visite fiscali di controllo nonostante l’effettività della malattia. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 64/2017.
Nel caso in esame, la Corte di Cassazione ha definito legittimo il licenziamento del dipendente risultato assente per tre volte alle visite fiscali per malattia nel corso di due mesi senza aver comunicato preventivamente l’assenza dal domicilio.
Il provvedimento espulsivo è stato definito valido dai giudici supremi nonostante un sanitario dell’INPS abbia confermato la malattia diagnosticata con la relativa prognosi.
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La Suprema Corte ha motivato la decisione precisando che:
“La permanenza presso il proprio domicilio durante le fasce orarie previste per le visite mediche domiciliari di controllo costituisce non già un onere bensì un obbligo per il lavoratore ammalato, in quanto l’assenza, rendendo di fatto impossibile il controllo in ordine alla sussistenza della malattia, integra un inadempimento, sia nei confronti dell’istituto previdenziale, sia nei confronti del datore di lavoro, che ha interesse a ricevere regolarmente la prestazione lavorativa e, perciò, a controllare l’effettiva sussistenza della causa che impedisce tale prestazione”.