Sono serviti mesi di trattative e alla fine si è trovato l’accordo tra Bruxelles e Washington, un’intesa sul flusso di dati dall’Unione Europea agli USA: l’alternativa al Safe Harbor sarà in vigore tra tre mesi e si chiamerà “Eu-Us Privacy Shield”. Il vecchio sistema per il trasferimento dei dati dall’Europa all’America, il Safe Harbor, è stato invalidato dalla Corte di Giustizia UE la quale ha ritenuto che non vi fossero sufficienti garanzie sulla tutela della riservatezza dei dati europei anche in America.
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Dopo mesi di trattative il commissario UE, Vera Jourova, insieme al segretario al commercio USA, Penny Pritzker, e al vicepresidente della Commissione, Andrus Ansip , hanno messo a punto il nuovo scudo, il Privacy Shield.
Nuove tutele
Le nuove tutele dovrebbero essere basate sugli impegni vincolanti previsti dal Privacy Shield, al posto delle autocertificazioni del precedente Safe Harbor.
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Fondamentalmente, hanno spiegato i commissari UE e USA, si tratta di un accordo politico che si basa sulla garanzia da parte degli americani che i dati degli europei non verranno sottoposti a sorveglianza indiscriminata, che verrà vietato l’accesso generalizzato ai dati da parte della Autorità pubbliche e dell’intelligence degli Stati Uniti e che verrà rispettata la privacy.
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Oltre alle garanzie fornite dagli USA che l’accesso ai dati da parte degli apparati di sicurezza sarà soggetto a limitazioni chiare e a meccanismi di controllo, ogni anno lo scudo verrà ridiscusso così da monitorare l’andamento degli scambi. Vengono inoltre previsti meccanismi di ricorso e di risoluzione delle dispute pensati per i cittadini che volessero denunciare eventuali violazioni della privacy.