Rafforzamento della conciliazione e più efficienza nella giustizia tributaria: sono gli obiettivi della Riforma del contenzioso contenuta nel Decreto legislativo 156/2015, attuativo della delega di Riforma Fiscale, su cui l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare attuativa (38/2015). La delega è contenuta nell‘articolo 10 della legge 23/2014.
=> Riforma fiscale: più mediazione, meno contenzioso
Ecco le più importanti modifiche del contenzioso tributario:
- estensione della conciliazione al giudizio di appello e alle controversie soggette a reclamo/mediazione;
- estensione del reclamo/mediazione alle controversie dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a quelle degli enti locali, degli agenti della riscossione e dei soggetti iscritti all’albo di cui all’articolo 53 del dlgs 446/1997, alle controversie catastali;
- rivisitazione della disciplina della tutela cautelare, estesa a tutte le fasi del processo, codificando i principi stabiliti dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità;
- esecutività immediata delle sentenze non definitive concernenti operazioni catastali, di quelle recanti condanna al pagamento di somme a favore dei contribuenti, eventualmente subordinato alla prestazione di idonea garanzia in caso di somme di importo superiore a 10mila euro;
- il mantenimento del criterio della riscossione frazionata del tributo in pendenza di giudizio;
- la previsione del giudizio di ottemperanza come unico meccanismo processuale di esecuzione delle sentenze, definitive o meno, escludendo la possibilità di ricorso all’ordinaria procedura esecutiva;
- affidamento alla commissione tributaria, in composizione monocratica, dei giudizi di ottemperanza per i pagamento di somme fino a 20mila euro, e per il pagamento delle spese di giudizio;
- il valore dei giudizi che non richiedono l’assistenza di un avvocato è stato portato a 3mila euro, dai precdenti 2.582,28;
- ampliamento della categoria dei soggetti abilitati all’assistenza tecnica, nella quale sono stati inseriti i dipendenti dei CAF, in relazione alle controversie che derivano da adempimenti nei confronti degli assistiti.
Ci sono poi modifiche relative alle sanzioni, all’ordinamento degli organi di giustizia tribitaria. Attenzione: la maggior parte delle norme del decreto sono in vigore dal primo gennaio 2016, ma ce ne sono alcune che scatteranno dal prossimo primo giugno: esecuzione provvisoria delle sentenze delle commissioni tributarie, esecuzione delle sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente, esecuzione delle sentenze sugli atti relativi alle operazioni catastali.
Il rafforzamento degli istituti di mediazione ha l’obiettivo di ridurre il numero dei ricorsi pendenti davanti alle commissioni tributarie: grazie grazie anche all’introduzione dell’istituto del reclamo/mediazione – si legge nella circolare delle Entrate -, il numero dei ricorsi proposti inommissione tributaria provinciale nel 2014, rispetto a quelli del 2011, si è quasi dimezzato, passando da circa 171mila a circa 90mila.
=> Mediazione obbligatoria per le controversie tributarie
La circolare delle Entrate fornisce tutti i chiarimenti su novità relative al funzionamento della giustizia tributaria, il reclamo e la mediazione, il ricorso, la sospensione del processo, la conciliazione giudiziale, l’esecuzione delle sentenze.
38/E 2015