Agevolazioni fiscali sottoposte a riordino ogni cinque anni: una sorta di tagliando, al termine del quale il legislatore ne potrà decidere l’eliminazione, la modifica o la conferma in base ai loro concreti effetti finanziari, alle finalità per le quali erano state istituite e alle previsioni di spesa: lo prevede il decreto 160/2015, su “Stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale“, attuativo della delega fiscale e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre insieme agli altri quattro ultimi provvedimenti di Riforma Fiscale.
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Al monitoraggio delle spese fiscali è dedicato l’articolo 1 del provvedimento, in base al quale ogni anno sarà allegato al DEF (Documento di Economia e Finanza), un rapporto programmatico sugli interventi da mettere in pratica per:
«ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche», oppure che «si sovrappongono a programmi di spesa aventi le stesse finalità, che il Governo intende attuare con la manovra di finanza pubblica».
La norma prevede infatti quali elementi inserire nella relazione annuale e quali contribuenti tutelare, stabilendo che le agevolazioni fiscali saranno periodicamente sottoposte a un’operazione di riordino quinquennale:
«le spese fiscali per le quali sono trascorsi cinque anni dalla entrata in vigore sono oggetto di specifiche proposte di eliminazione, riduzione, modifica o conferma».
Ogni cinque anni, dunque, al termine della verifica potrebbe scattare l’eliminazione degli incentivi alla luce delle risultanze del rapporto, che confronterà spese fiscali e programmi destinati alle medesime finalità, analizzando gli effetti micro-economici delle singole misure e le ricadute sul contesto sociale.
=> DEF: spazio al possibile taglio degli incentivi
Rapporto annuale
Ogni anno, in pratica, il Governo sarà tenuto a presentare una relazione sull’andamento delle spese fiscali in rapporto alle loro finalità, riportando eventuali interventi di eliminazione o modifica, predisposti con attenzione alle seguenti priorità:
- tutela redditi di lavoro dipendente e autonomo;
- tutela redditi di imprese minori;
- tutela redditi di pensione;
- famiglia;
- salute;
- tutela persone economicamente o socialmente svantaggiate;
- patrimonio artistico e culturale;
- ricerca e istruzione;
- ambiente e innovazione tecnologica.
Il rapporto annuale sulle agevolazioni fiscali valuterà gli effetti finanziari, in base a modelli standard di tassazione. Le misure saranno raggruppate in categorie omogenee rispetto alla loro natura e finalità, comprendendo qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell’imponibile o dell’imposta, regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti (saranno indicate separatamente le agevolazioni fiscali introdotte nell’anno precedente e nei primi sei mesi dell’anno in corso). Per ogni misura,sarà fornita una descrizione con l’individuazione della tipologia dei beneficiari e, dove possibile, la quantificazione degli effetti finanziari e del numero dei beneficiari.
Il rapporto sarà messo a punto da una commissione istituita con decreto dal ministero dell’Economia, composta da 15 esperti di materie economiche, statistiche, fiscali, giuridico-finanziarie, scelti fra istituzioni e associazioni di categoria.
Ricordiamo che il decreto attuativo della delega fiscale contiene anche misure per la stima e il monitoraggio dell’evasione fiscale (con rapporto annuale da allegare al DEF).
in Gazzetta Ufficiale