Esiste una via di uscita per i consumatori indebitati, anche nel caso di emissione di assegni a vuoto, purché vengano rispettati determinati paletti. A ratificarlo è il decreto del tribunale di Torino, sezione fallimentare del 27 giugno 2015, che in applicazione della legge 3/2012 sul piano del consumatore, torna sul tema della possibilità di individuare una procedura da seguire per eliminare il sovraindebitamento.
=> Legge Fallimentare: tutele per debitori e creditori
Meritevolezza del debitore
In generale, la legge contiene misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Nel caso specifico sono di particolare interesse le argomentazioni relative alla meritevolezza del debitore. Quest’ultimo, infatti, deve meritarsi una procedura, che conduce all’esdebitazione e cioè alla liberazione dei debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali e non soddisfatti. Il decreto di omologa del tribunale di Torino non ha ritenuto ostativa l’emissione di assegni a vuoto, rilevando invece la palese assenza di colpa per il fatto che il debitore è stato licenziato e che si è indebitato per finanziare l’apertura di una attività di un familiare.
Nell’occasione il giudice ha anche valutato che il debitore non ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità e che il tenore di vita condotto non era dispendioso. Grazie a questi presupposti e all’assenza contemporanea di atti in frode nei confronti dei creditori, il tribunale ha valutato positivamente la fattibilità del piano e dell’idoneità del medesimo ad assicurare il pagamento dei crediti impignorabili.