Partite IVA: tutte le novità 2025 per i Forfettari

di Barbara Weisz

15 Gennaio 2025 10:33

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Compatibilità tra forfettario e lavoro dipendente, sconto INPS per artigiani e commercianti, fatture semplificate: guida alle novità 2025 per Forfettari.

La Manovra 2025 ha introdotto alcune novità per il regime forfettario, ad esempio rendendolo compatibile con redditi da lavoro dipendente fino a 35mila euro. Inoltre, gli autonomi che si iscrivono per la prima volta alla gestione Artigiani e Commercianti nel 2025 pagano la metà dei contributi INPS.

Il Collegato Lavoro ha poi introdotto il cosiddetto contratto misto per le Partite IVA con ricavi fino a 85mila euro che applicano la flat tax al 15%. Infine, grazie al recepimento di una direttiva europea è ora  possibile per i Forfettari emettere fatture semplificata anche per importi superiori a 400 euro.

Vediamo una breve panoramica delle novità che scattano nel 2025 per i contribuenti forfettario.

Flat tax con reddito dipendente fino a 35mila euro

La Legge di Bilancio 2025 ha innalzato a 35mila euro la soglia massima per la compatibilità tra il regime forfettario e il lavoro dipendente. Le Partite IVA possono quindi mantenere i benefici del regime fiscale agevolato anche in presenza di un contratto che genera un reddito da lavoro dipendente fino a 35mila euro (in luogo dei precedenti 30mila euro). La stessa soglia si applica anche ai redditi assimilati, compresi quelli da pensione.

Un vantaggio che riguarda le Partite IVA con reddito autonomo fino a 85mila euro, sui quali applicano l’imposta sostitutiva piatta al 15% (la cosiddetta flat tax), dopo aver goduto di un’aliquota ulteriormente agevolata al 5% per i primi cinque anni d’imposta.

Sconto contributivo opzionale per neo artigiani e commercianti

Per chi si iscrive per la prima volta nel 2025 alle gestioni INPS riservate agli artigiani e ai commercianti, la manovra prevede la possibilità di chiedere una riduzione contributiva del 50%. Questa agevolazione si applica per 36 mesi, a partire dalla data di avvio dell’attività di impresa o di primo ingresso nella società avvenuti nel periodo compreso tra il primo gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025.

Riguarda anche coloro che scelgono il regime forfettario e i collaboratori delle imprese familiari. E’ però alternativa rispetto ad altri eventuali benefici che prevedono una riduzione dell’aliquota.

Si tratta di una misura opzionale, nel caso in cui scelgano di utilizzarla le partite IVA devono presentazione una comunicazione all’INPS.

Il nuovo contratto misto dipendente-autonomo

Il contratto misto è introdotto dal Ddl Lavoro (convertito nella Legge 203/2024) e riguarda le casistiche in cui le Partite IVA in regime forfettario intrattengono un rapporto di lavoro dipendente con uno dei principali committenti.

Di norma, il regime sarebbe incompatibile con l’esercizio dell’attività libero professionale nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso contratti di lavoro dipendente, o lo sono stati nei due anni precedenti, ma con il nuovo contratto misto si elimina questa causa ostativa se il professionista stipula un contratto part-time, al 40 o 50%, e contestualmente uno di collaborazione a partita IVA con la stessa azienda, che però deve avere almeno 250 dipendenti nel caso di professionisti iscritti agli albi. Per i lavoratori autonomi non iscritti agli ordini, invece, il contratto misto è possibile solo se previsto da specifiche intese nell’ambito della contrattazione di prossimità.

Fatture semplificate sopra i 400 euro

Infine, c’è un a novità che deriva dal recepimento di direttive europee. Dallo scorso primo gennaio 2025 i contribuenti forfettari possono emettere fatture semplificate anche per operazioni di valore superiore a 400 euro. La norma è inserita nel dlgs 180/2024, e riguarda esclusivamente i contribuenti che applicano il regime forfettario. Per le altre partite IVA resta invece il limite a 400 euro.