Le associazioni senza scopo di lucro possono anche svolgere attività di carattere commerciale, pertanto è sempre necessario dimostrare di avere diritto all’esenzione da ogni prelievo fiscale.
A chiarire l’onere della prova a carico delle No Profit è stata la Cassazione Civile, con l’ordinanza n. 11 del 2 gennaio 2025, che riguardava il caso di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD).
In base al pronunciamento, viene chiarito che un ente associativo è sempre tenuto a provare i presupposti che giustificano l’accesso al beneficio fiscale. Stando all’ordinanza, infatti, possedere il requisito formale per ottenere l’esenzione fiscale non è sufficiente per accedere al beneficio, ma è necessario dimostrare il presupposto sostanziale rappresentato dalla effettiva sussistenza dei requisiti segnalati dalla normativa.
In linea generale, infatti, le attività svolte dalle associazioni non lucrose non sono considerate commerciali e le quote versate dagli associati non concorrono alla formazione del reddito, tuttavia la situazione cambia in presenza di finalità commerciali.