Con la fine del 2024 sono arrivati i consueti adeguamenti delle modalità di calcolo dei diritti di usufrutto rendite e pensioni, relativamente all’anno 2025.
A mettere nero su bianco le variazioni è il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato in GU il 31 dicembre scorso, con validità per le successioni aperte e le donazioni eseguite a decorrere dal 1° gennaio 2025, ma anche per gli atti pubblici formati, gli atti giudiziari, le scritture private autenticate e non autenticate presentate a partire dalla medesima data.
In base all’adeguamento, i coefficienti si basano sulla variazione del tasso legale di interesse e viene fissato a quaranta volte l’annualità il valore del multiplo indicato nel Testo unico del registro, per la determinazione della base imponibile relativa alla costituzione di rendite o pensioni.
Il prospetto dei coefficienti per la determinazione della base imponibile dei diritti di usufrutto e delle rendite o pensioni vitalizie, inoltre, viene determinato assumendo 2,5% come misura di riferimento, in pratica il saggio legale degli interessi stabilito per il 2024 (mentre quello 2025 è sceso al 2%).