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Legge di Bilancio 2025, guida alle misure per le famiglie

di Barbara Weisz

20 Dicembre 2024 14:37

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Familiari a carico, bonus, congedi sussidi, mutui agevolati: misure per le famiglie in Legge di Bilancio 2025, che si avvia ad approvazione definitiva.

Il capitolo delle misure per le famiglie nella Legge di Bilancio 2025 introduce nuove misure di sostegno, come il bonus nuovi nati, potenzia alcuni strumenti per i genitori che lavorano, come i congedi parentali o la decontribuzione per le lavoratrici madri di almeno due figli, ma contiene anche un taglio alle detrazioni sui figli a carico.

Vediamo una panoramica di queste norme, tenendo presente che, pur non essendoci ancora approvazione definitiva, il testo della Manovra resterà invariato nei prossimi passaggi parlamentari: in aula alla Camera il Governo ha posto la fiducia e prevedibilmente lo stesso succederà in Senato, dove il voto è in calendario fra Natale e Capodanno.

Detrazione familiari a carico

Partiamo dalle note dolenti, ovvero dal taglio della detrazioni per i figli a carico. Resta pari a 950 euro per ogni figlio di età pari a superiore a 21 anni (al di sotto di questa età spetta l’assegno unico), ma viene introdotto un nuovo vincolo anagrafico. Per i figli che hanno più di 30 anni, dunque, anche se rientrano nei limiti di reddito previsti per i familiari a carico, non c’è più la detrazione fiscale.

Rappresenta un’eccezione solo il caso in cui i figli abbiano una disabilità accertata, per i quali si può invece applicare la detrazione. Un familiare si considera a carico se ha un reddito fino a 2mila 840,51 euro, oppure di 4mila euro per i figli fino a 24 anni.

C’è una stretta anche sulla detrazione di 750 euro per i familiari a carico diversi da coniuge e figli. Non spetta più a tutti i parenti ricompresi nell‘articolo 433 del codice civile, ma solo agli ascendenti conviventi.

Bonus nuove nascite

Per quanto riguarda le nuove agevolazioni, innanzitutto c’è un bonus nuove nascite pari a mille euro destinato a nuclei con ISEE fino a 40mila euro. L’importo è una tantum, viene riconosciuto per ogni figlio nato dal primo gennaio 2025, è esentasse, viene versato dall’INPS, su domanda, nel mese successivo alla nascita.

Congedi parentali

Per i genitori che lavorano, viene aggiunta una seconda mensilità di congedo parentale pagata all’80%. Il meccanismo è lo stesso già attuato negli scorsi anni, quando sono state introdotte le prime mensilità indennizzate in misure maggiore rispetto all’ordinario 30%.

Non varia il numero totale di mesi a disposizione dei genitori per il congedo parentale, che restano dieci elevabili a 11 se il padre ne utilizza almeno tre. Ma due di queste mensilità, se utilizzate entro i primi sei anni di vita del bambino, sono retribuite all’80%.

Decontribuzione lavoratrici madri

Nuova decontribuzione per le lavoratrici madri sia dipendenti sia autonome, con reddito fino a 40mila euro. Non è ancora quantificata l’aliquota, lo sconto INPS è sulla quota di contributi a carico della lavoratrice. In presenza di almeno due figli, l’agevolazione spetta fino al decimo compleanno del più piccolo. A decorrere dal 2027, per le lavoratrici con almeno tre figli l’esonero si applica fino alla maggiore età del figlio più piccolo.

Nel frattempo resta in vigore la decontribuzione introdotta con la manovra dello scorso anno solo per le lavoratrici dipendenti con almeno tre figli, che è al 100% fino a un massimo annuo di 3mila euro.

Altre misure per le famiglie

La Manovra corregge una sorta di incongruenza nelle regole sull’Assegno Unico Universale, che spetta alle famiglie con figli in misura diversa a seconda dell’ISEE. Nella determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente utile ai fini della domanda di bonus asili nido, non rilevano le somme relative allo stesso AUU.

Ci sono poi una serie di norme per le famiglie a basso reddito, fra cui il rifinanziamento della Carta dedicata a te da 500 euro per l’acquisto di beni di prima necessità, per nuclei con Isee fino a 15 mila euro.

L’Assegno di Inclusione (ADI) sale da 6mila a 6mila 500 euro annui, oppure da 7mila 560 a 8mila 190 euro se il nucleo familiare è composto solo da over 67 anni, il supporto formazione e lavoro sale invece da 350 a 500 euro euro al mese. Salgono anche i requisiti reddituali entro i quali c’è il diritto alla prestazione: l’ISEE passa da 9mila 360 a 10mila 140 euro.

Infine, c’è una stretta anche sul Fondo Prima Casa. Le categorie che prima erano considerate prioritarie, ora diventano le uniche destinatarie della garanzia. Quindi, la garanzia dle fondo dal 2025 riguarda solo giovani coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, under 36, e residenti in alloggi popolari.

Viene in compenso prorogata al 2027 la misura che innalza la garanzia all’80%. Prevista anche imposta di registro agevolata al 2% per acquisto di una nuova prima casa se quella precedente viene venduta entro due anni (e non più entro un anno).