Ancora novità tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, che riguardano sia le imprese (IRES, web tax limitata ai colossi, decontribuzioni, sconti INPS, incentivi Transizione 4.0 e 5.0) sia le famiglie (bonus prima casa e mutui garantiti, detrazioni fiscali e nuovi bonus)
Vediamo le novità più rilevanti del pacchetto di emendamenti presentati dal Governo o comunque appoggiati dall’esecutivo Meloni.
Novità fiscali per famiglie e lavoratori
Sono diverse le novità sul fronte fiscale, che è già uno dei capitoli più corposi della Manovra grazie al taglio del cuneo contributivo trasformato in detassazione e reso strutturale (analogamente all’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF) e la riforma delle detrazioni fiscali.
Fra le nuove misure introdotte in sede di esame parlamentare, ricordiamo il potenziamento della flat tax dei contribuenti forfettari: il regime è applicabile anche dalle Partite IVA con fatturato fino a 85mila euro e stipendio lordo da lavoro dipendente fino a 35mila euro (oggi il paletto è a quota 30mila euro). Per artigiani e commercianti che si iscrivono per la prima volta alla relativa gestione INPS, viene inoltre introdotto uno sconto contributivo del 50% per tre anni.
Per le famiglie, è invece previsto un nuovo bonus elettrodomestici pari al 30% sul prezzo di acquisto per un importo massimo di 100 euro, che sale a 200 euro con ISEE fino a 25mila euro. Aumenta poi il tetto massimo della detrazione fiscale al 19% per l’iscrizione alle scuole private paritarie, che passa da 800 a mille euro.
Il mutuo prima casa garantito da CONSAP rimane esclusivamente (e non più in via prioritaria) per giovani coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, under 36 e residenti in alloggi popolari. Prevista anche imposta di registro agevolata al 2% per acquisto di una nuova prima casa se quella precedente viene venduta entro due anni (e non più entro un anno).
L’Assegno di Inclusione (ADI) sale a 500 euro ed aumenta la soglia massima ISEE di accesso (10.140 euro) ed il reddito familiare (6.500 euro).
Nuove misure per le imprese
Numerose anche le modifiche che riguardano le imprese. In particolare, ci sono novità sulle agevolazioni contenute nel Piano Transizione 5.0 sull’acquisto di macchinari e software digitali e sostenibili: vengono accorpate le prime due aliquote del credito d’imposta (per cui sale l’incentivo per gli investimenti fra 2,5 e 10 milioni di euro), si introducono semplificazioni procedurali ed il potenziamento del beneficio fiscale sull’installazione di impianti fotovoltaici, oltre alla cumulabiltà con altri incentivi.
Come già anticipato nei giorni scorsi, si intriduce l’IRES premiale dal 24 al 20% per le imprese che assumono o investono in macchinari o software: devono accantonare almeno l’80% degli utili, gli investimenti in beni materiali o immateriali devono essere pari almeno la 30% e avere una consistenza minima di 20mila euro, oppure devono assumere a tempo indeterminato almeno l’1% di lavoratori in più.
Sale poi a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica del Mezzogiorno.
C’è anche una nuova decontribuzione al 25% per le PMI del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) sulle assunzioni a tempo indeterminato (con lo sconto che scende al 20% nel 2026 e 2027).
Marcia indietro, invece, sulla web tax: il testo originario della manovra allargava la platea a tutte le imprese, mentre ora viene ripristinato il tetto dei 750 milioni di euro di fatturato. In pratica resta l’attuale previsione normativa per cui la tassa del 3% sui ricavi da servizi digitali si applica solo alle big, escludendo le piccole e medie imprese.
L’iter della Manovra 2025
I lavori della Commissione Bilancio si sono protratti più del previsto a causa di uno scontro fra maggioranza e opposizione su alcuni emendamenti governativi inattesi. La manovra dovrebbe quindi arrivare in Aula entro mercoledì 18 dicembre, per essere approvata entro fine settimana e passare poi al Senato, dove è previsto un passaggio veloce, probabilmente blindato da voto di fiducia.
Le certezze sul testo definitivo arriveranno dunque quando sarà ultimata la fase di votazione degli emendamenti in corso in Commissione Bilancio.
L’obiettivo del Governo è di approvare la Manovra entro Natale.