Tratto dallo speciale:

Salva Casa ancora senza i moduli per accedere ai condoni edilizi

di Anna Fabi

27 Novembre 2024 11:32

logo PMI+ logo PMI+
Salva Casa in attesa delle semplificazioni promesse: mancano direttive, modelli unici e procedure chiare per la sanatoria degli abusi edilizi minori.

Le sanatorie edilizie continuano a essere un tema caldo nell’agenda politica e fiscale italiana. Il decreto Salva Casa (DL n.69/2024) è divenuto ormai legge da mesi ma mancano ancora numerosi tasselli operativi, come ad esempio la definizione di un manuale operativo ad uso delle amministrazioni e la pubblicazione di moduli unici per tutta Italia, che permettano di accedere in modo completo a tutte le opzioni di parziale condono o alle nuove tolleranze costruttie.

Dopo l’entratat in vigore delle nuove disposizioni per sanare le irregolarità edilizie, molti cittadini e professionisti stanno di fatto vriscontrando una difficoltà concreta: la mancanza di modeli ufficiali di domanda e di istruzioni univoche che disciplinino correttamente il processo a livello nazionale.

Il decreto prometteva infatti anche semplificazione burocratica e standardizzazione delle procedure. Che tuttavia ancora manca.

Salva Casa: moduli e manuali per le sanatorie edilizie

Questa situazione sta generando confusione tra i contribuenti e le amministrazioni locali, che sono chiamate a gestire le richieste di sanatoria per interventi edilizi abusivi, ma non hanno ancora a disposizione tutti gli strumenti necessari per avviare e concludere le pratiche in modo chiaro e uniforme.

Gli enti pubblici alle prese con le richieste dei cittadini chiedono da tempo un prontuario che fornisca indicazioni pratiche e interpretazioni normative per una corretta applicazione delle novità della Legge 105/2024. Inoltre, manca una modulistica standard che eviti di affrontare lunghe e complesse pratiche.

Molti comuni italiani hanno in realtà fatto affidamento sulle nuove misure, che portano un potenziale beneficio economico in termini di entrate fiscali derivanti dalle sanatorie, sia per i lavori svolti sia per le nuove imposte che saranno regolarmente pagate in futuro. Senza contare che la sanatoria edilizia è un’opportunità di riqualificazione urbanistica, che consente alle città di migliorare il proprio assetto.

Tuttavia si trova attualmente ad un bivio, tra dubbi intepretativi della norma agevolativa e pratiche di difficile approvazione senza una modulistica ufficiale.

Le tempistiche di Governo per le nuove procedure

I moduli unificati, da presentare alle amministrazioni locali, dovrebbero centralizzare tutte le informazioni e ridurre il margine di errore nelle pratiche.

La difficoltà maggiore deriva infatti proprio dalla mancanza dei moduli ufficiali: senza una documentazione corretta, i cittadini rischiano di non poter avviare nemmeno la pratica di sanatoria. Questo implica ritardi non solo per gli utenti, ma anche per i professionisti che si occupano delle pratiche edilizie.

Gli architetti, ingegneri e geometri, che assistono i contribuenti nella redazione delle istanze, sono spesso costretti ad agire senza una base chiara di riferimento, con il rischio di errori formali che potrebbero invalidare la domanda. Ciò crea confusione nelle amministrazioni locali, che si vedono costrette a gestire richieste incomplete o errate, rallentando ulteriormente la procedura.

Inoltre, la mancanza di risposte da parte del Governo sta generando ulteriore confusione e scontento tra i cittadini, che si trovano a pagare sanzioni per irregolarità edilizie che potrebbero invece sanare se solo avessero un minimo di strada segnata.

Il Ministero delle Infrastrutture, insieme ad altri enti coinvolti nella gestione delle sanatorie, ha riconosciuto le difficoltà finora riscontrate. In risposta a questa situazione, ha garantito che nuovi moduli e strumenti operativi saranno pubblicati a breve. L’accordo in Conferenza unificata è atteso entro fine anno.