La riforma delle detrazioni fiscali contenuta nella Legge di Bilancio 2025 riguarda tutti i contribuenti, che diventano soggetti a nuove soglie di reddito al di sopra delle quali non si ha più diritto ai rimborsi IRPEF risultanti dalle dichiarazioni in base se eccedono i nuovi tetti previsti, penalizzando i redditi superiori a 75mila euro lordi annui.
Ci sono anche nuove regole sui familiari a carico, con una stretta che esclude i figli di età superiore a 30 anni e un taglio lineare delle agevolazioni edilizie per ristrutturazione ed efficienza energetica, compreso il Superbonus.
Vediamo bene come funziona la riforma delle tax expenditures.
Come si calcola il nuovo tetto alle detrazioni in base a reddito e figli a carico
Per quanto riguarda i nuovi tetti alle detrazioni applicabili in dichiarazione dei redditi, sono state inserite due soglie, la prima al di sopra dei 75mila e la seconda al di sopra dei 100mila euro. A all’importo della base imponibile, che dipende dal reddito dichiarato, bisogna anche applicare un coefficiente relativo al numero dei figli a carico:
- 0,50 se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
- 0,70 con un figlio a carico;
- 0,85 in presenza di due figli a carico;
- 1 se sono presenti più di due figli a carico oppure almeno uno con disabilità accertata ai sensi della legge 104.
I redditi sopra i 75mila euro ma entro i 100mila euro, applicano il coefficiente familiare al limite di 14mila euro. Sopra i 100mia euro il tetto base scende a 8mila euro.
Si escludono dal computo soltanto le detrazioni sanitarie, le spese per i mutui contratti entro la fine del 2024 e voci come gli interventi edilizi sostenuti entro il 31 dicembre di quest’anno.
Dal tetto di reddito va poi escluso quello della prima casa.
I nuovi limiti alle detrazioni, esempi pratici
Con reddito fra 75mila e 100mila euro euro applicherà i coefficienti al tetto base di 14mila euro. Quindi:
- senza figli, potrà usare detrazioni per 7mila euro (0,5 per 14mila);
- con un figlio a carico, il limite delle detrazioni sarà di 9.800 euro;
- con due figli sale a 11.900 euro;
- con più di due figli o un figlio disabile potrà utilizzare 14mila euro.
Al di sopra di 100mila euro di reddito, i tetti massimi delle detrazioni sono i seguenti:
- senza figli, 4mila euro;
- con un figlio a carico, 5.600;
- con due figli a carico, 6.800;
- con più di due figli o un figlio disabile, 8mila euro.
Calcolo soglia di reddito per le detrazioni 2025
Dal calcolo di base sono escluse le detrazioni sanitarie utilizzabili per intero con le attuali regole e franchigia a 129,11 euro, la detrazione sul mutuo se stipulato entro il 2024 mentre, su quelli concessi a partire dal 2025 bisogna applicare il nuovo calcolo, e le spese per i lavori edilizi pagate entro la fine del 2024.
In pratica, queste disposizioni chiariscono la non retroattività della norma.
Significa che se una ristrutturazione è stata effettuata e pagata negli anni scorsi, o nel 2024, le quote che annualmente vengono portate in detrazione non concorrono al limite utilizzabile. Per le spese effettuate dal 2025, invece, rilevano le rate riferite a ciascun anno.
Attenzione: non è stata prorogata la franchigia di 260 euro prevista lo scorso anno per chi guadagna più di 50mila euro. Quindi, per chi ha un reddito superiore a questa cifra, c’è il vantaggio di non dover più superare i 260 euro per poter applicare le detrazioni fiscali.
Le nuove detrazioni per i familiari a carico
C’è poi una stretta sulle detrazioni per i familiari a carico: i figli possono essere a carico solo fino ai 30 anni. Resta la regole in base alla quale fino ai 21 anni del figlio non c’è detrazione perché sostituita dall’Assegno Unico. La detrazione di 750 euro attualmente prevista per gli altri familiari a carico conviventi si potrà applicare solo agli ascendenti (genitori, nonni, e così via).
La stretta sulle detrazioni edilizie
Infine, scendono le detrazioni edilizie. Nel 2025 possono applicare il Superbonus, che come previsto scende al 65%, solo coloro che hanno già approvato la delibera condominiale e presentato i titoli edilizi al 15 ottobre 2024. Viene concessa anche per le spese sostenute nel 2023 la possibilità di ripartire la spesa su dieci anni.
La detrazione su ristrutturazione edilizie e riqualificazioni energetiche nota come Ecobonus scende al 36% nel 2025 e al 30% negli anni 2026 e 2027.
Fanno eccezione i lavori sull’abitazione principale, con un’aliquota agevolativa del 50% nel 2025 e del 36% nel 2026 e 2027. I limiti di spesa restano invariati: quindi, sulla detrazione ristrutturazioni, continua a essere 96mila euro.