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Manovra 2025: gli incentivi per lavoratori e imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Ottobre 2024
Aggiornato 18 Ottobre 2024 09:47

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Congedi, premi di produzione, fringe benefit, incentivi alle assunzioni, investimenti imprese: le novità in Manovra 2025 per l'occupazione e il lavoro.

Il capitolo Lavoro in Manovra 2025 contiene più che altro proroghe di misure e agevolazioni già in atto, con qualche rimodulazione. In attesa di conoscere il testo ufficiale del Dosegno di Legge di Bilancio, alcune misure sono già date per certe, perché confermate dal Governo o inserite nel Documento Programmatico di Bilancio di Bilancio (DPB) inviato a Bruxelles assieme alla nuova integrazione (Appendice).

Per i dipendenti c’è ad esempio il congedo parentale indennizzato all’80% per tre mesi nel 2025 e la tassazione agevolata al 5% sui premi di produzione fino al 2027. Per le imprese sono rifinanziati gli incentivi per l’occupazione e gli investimenti: Nuova Sabatini, super-deduzione del 120% sulle nuove assunzioni che incrementano la forza lavoro, credito di imposta ZES anche nel 2025, esoneri contributi per le assunzioni di giovani e donne svantaggiate.

Vediamo in dettaglio cosa prevede il pacchetto Imprese e Occupazione in Manovra 2025.

Congedo parentale per tre mesi all’80%

Anche per il 2025 spettano in totale 10 mesi congedo parentale a disposizione dei due genitori, elevabili a 11 nel caso in cui il padre prenda almeno tre mesi continuativi. Il vantaggio è che per il prossimo anno 3 di queste mensilità sono indennizzate all’80% e non al 30%.

La maggiorazione dell’indennità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti del privato e le mensilità indennizzate in modo più vantaggioso devono essere utilizzate nei primi sei anni di vita del bambino.

Il Governo aveva iniziato nel 2022 a incrementare questo strumento, prevedono una mensilità retribuita all’80%, l’anno scorso aveva raddoppiato il beneficio, prevedendo però che dal 2025 la retribuzione della seconda mensilità maggiorata scendesse al 60%; invece in Manovra 2025 c’è adesso la misura sopra descritta, che prevede pertanto un nuovo potenziamento.

Decontribuzione dipendenti madri a un bivio

Una misura attesa ma su cui non ci sono ancora conferme ufficiali o smentite è la decontribuzione per le dipendenti già madri con nuovi figli nati. A legislazione invariata, nel 2025 spetterebbe in presenza di almeno tre figli a carico, fino alla maggiore età del figlio minore. In Manovra era però attesa la proroga della misura per le donne con due figli, fino al decimo anno di vita del più piccolo.

Nelle scorse settimane si era parlato anche di una possibile estensione alle lavoratrici autonome, ma al momento questa è da considerasi solo un’ipotesi. Così come la conferma della decontribuzione.

Welfare aziendale e fringe benefit

Il welfare aziendale viene confermato con le stesse regole 2024: i premi di produttività restano tassati al 5% e non solo per il 2025 ma per tre anni. Dal 2028, a legislazione invariata, torna invece l’aliquota del 10%. La tassazione agevolata sui premi di produzione spetta solo ai dipendenti del privato con reddito massimo di 80mila euro e fino a un limite di 3mila euro.

Sui fringe benefit non ci sono conferme ufficiali ma, in base alle anticipazioni di stampa, si attende la proroga delle regole già in atto: soglia esentasse alzata a mille euro oppure a 2mila euro per lavoratori con figli a carico.

Assunzioni agevolate e incentivi per investimenti d’impresa

Restano in vigore una serie di incentivi alle assunzioni. In particolare, la superdeduzione del 120% per le nuove assunzioni che incrementano la forza lavoro, gli esoneri contributivi a favore dei giovani fino a 35 anni di età, delle lavoratrici svantaggiate, delle assunzioni ZES e delle imprese avviate da giovani.

Per le imprese è confermato per il 2025 il credito d’imposta sugli investimenti nella ZES unica del Mezzogiorno, che spetta a fronte di spese in beni strumentali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo. Il tax credit è parametrato in base agli investimenti effettuati ma con un tetto massimo di 100 milioni di euro.

Infine, è stata rifinanziata la Nuova Sabatini, che agevola gli investimenti delle PMI in beni strumentali e software.