Come recedere da un contratto già firmato

di Noemi Ricci

13 Settembre 2024 11:18

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Dalla risoluzione consensuale al diritto di ripensamento: guida allo scioglimento di un contratto firmato, casistiche e modalità di annullamento legale.

Qualsiasi contratto ha forza di legge tra le parti coinvolte obbligandole a rispettare gli impegni assunti, che si tratti di un lavoro o di altra fattispecie. Tuttavia possono sorgere situazioni, anche abbastanza frequenti, in cui una delle parti desidera recedere dal contratto già firmato.

Fortunatamente, la legge prevede diverse modalità attraverso cui è possibile sciogliere legalmente un vincolo contrattuale, anche se in alcuni casi possono sorgere complicazioni.

Di seguito esploriamo quindi le principali opzioni per annullare, disdire o revocare un contratto, includendo le implicazioni e i passaggi necessari per ciascuna opzione.

Scioglimento del contratto per mutuo dissenso

Lo scioglimento del contratto per mutuo dissenso è un metodo consensuale attraverso il quale entrambe le parti concordano di annullare il contratto. Questo approccio previene possibili contestazioni future e richiede un accordo reciproco. Ad esempio, se una delle parti subisce un evento imprevisto e grave, come la perdita di un familiare, le parti coinvolte possono decidere di rescindere l’accordo senza penalità.

È importante notare che la forma del contratto deve essere rispettata; ad esempio, un contratto scritto non può essere risolto verbalmente. Nulla vieta alle parti, invece, di sottoscrivere successivamente un altro contratto con un contenuto diverso, più adatto alle sopravvenute nuove esigenze.

Scioglimento del contratto per impossibilità della condizione

Il contratto può sciogliersi automaticamente per impossibilità delle condizioni previste, ossia se non possono essere soddisfatte.

Può trattarsi di una condizione sospensiva se prevede un evento futuro e incerto che deve verificarsi dopo la stipula del contratto, o può trattarsi di una condizione risolutiva, se l’evento previsto è contrario. Ad esempio, un contratto di compravendita potrebbe essere annullato se la condizione sospensiva non si realizza.

Le condizioni non dipendenti dalla volontà delle parti, come guerre o cataclismi, possono causare impossibilità sopravvenuta. Al contrario, le condizioni che dipendono esclusivamente dalla volontà di una delle parti sono considerate invalide.

La legge stabilisce che una condizione sospensiva impossibile equivale a non averla posta, rendendo il contratto privo di effetti.

Per evitare fraintendimenti e controversie, è consigliabile inserire nel contratto condizioni chiare e precise, con termini essenziali entro i quali la condizione deve verificarsi o cessare. È inoltre raccomandato inserire una clausola risolutiva espressa che determini automaticamente la risoluzione del contratto in determinate circostanze, evitando così la necessità di ricorrere al giudice per risolvere eventuali dispute.

Risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta

La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta si riferisce alla situazione in cui una delle parti non può adempiere alle prestazioni concordate a causa di eventi imprevisti e non controllabili. Questa procedura è disciplinata dall’articolo 1463 del Codice civile italiano.

La risoluzione per impossibilità sopravvenuta si verifica quando, a causa di eventi imprevedibili come disastri naturali o guerre, una delle parti non è in grado di adempiere le proprie obbligazioni. Ad esempio terremoto, incidenti, scioperi, problemi nella rete di comunicazione.

Tuttavia, le difficoltà finanziarie, anche gravi, non giustificano automaticamente l’impossibilità sopravvenuta, come dimostrato durante la pandemia di Covid-19, quando molti contratti di affitto sono stati considerati ancora validi nonostante le difficoltà economiche.

Contratto concluso in stato di pericolo o di bisogno

Un contratto concluso in stato di grave bisogno può essere annullato se la parte vulnerabile ha pagato un prezzo eccessivo o ha subito condizioni inique. Ad esempio se una persona, trovandosi in una situazione di emergenza, paga una somma troppo esosa per un servizio può chiedere al giudice di annullare il contratto e determinare un equo compenso.

Recesso e disdetta nei contratti prolungati

Nei contratti ad esecuzione continuativa, come abbonamenti o forniture, è possibile recedere o disdire l’accordo:

  • il recesso comporta l’interruzione anticipata del contratto;
  • la disdetta previene il rinnovo automatico.

È cruciale seguire le modalità e i tempi previsti dal contratto, come l’invio di una lettera raccomandata o una Pec, per evitare penali o ulteriori obbligazioni.

Diritto di recesso o di ripensamento

Infine, il diritto di recesso, applicabile entro 14 giorni dalla stipula del contratto, consente ai consumatori di annullare l’acquisto senza penali. Questo diritto è valido per le vendite a distanza e online e richiede la restituzione della merce e il rimborso del prezzo pagato. È essenziale che i consumatori siano informati di questa facoltà e che le condizioni del recesso siano chiaramente esplicitate nel contratto.

Recesso e rescissione di un contratto di lavoro appena firmato

A prescindere dal CCNL applicato, può capitare di trovarsi di fronte alla necessità di rescindere un contratto di lavoro appena firmato a causa dell’insorgere in  circostanze impreviste, come ad esempio un’opportunità più allettante o se si verificano cambiamenti imprevisti di natura personale che o aziendale che “cambiano le carte in tavola”. È essenziale però comprendere le implicazioni legali e pratiche di tale decisione prima di procedere in tal senso.

Validità dei contratti di lavoro

Una scappatoia potrebbe essere la validità del contratto stesso. Un contratto di lavoro deve infatti essere valido per poter essere efficace. E tale validità dipende: dalla volontà libera e consapevole delle parti; dalla liceità dell’oggetto; dalla chiarezza nella definizione delle mansioni. Qualora un contratto non rispetti questi criteri, potrebbe essere dichiarato nullo.

Un contratto nullo può derivare da mancanza di volontà chiara o da oggetti illeciti e immorali. In questi casi, è fondamentale valutare la situazione con un consulente legale, comunicare apertamente con le parti coinvolte e adottare azioni correttive, come la rinegoziazione o l’elaborazione di un nuovo accordo.

La lettera di impegno all’assunzione, spesso sottovalutata, gioca un ruolo cruciale nel chiarire le condizioni del rapporto di lavoro prima dell’effettiva assunzione. Questo documento delinea ruoli, responsabilità e condizioni contrattuali, e può includere clausole di tutela legale per entrambe le parti.

Il recesso di un contratto di lavoro: come funziona?

Il recesso può avvenire per diverse ragioni.

  • Licenziamento: deve seguire normative specifiche e può essere giustificato o ingiustificato.
  • Dimissioni: il lavoratore può dimettersi rispettando i periodi di preavviso o per giusta causa.
  • Risoluzione consensuale: un accordo amichevole tra datore e dipendente per terminare il contratto.

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Leggi italiane sul recesso dai contratti di lavoro

La legge italiana, regolata dall’art. 2119 del Codice Civile, definisce le condizioni per il recesso, differenziando tra contratti a tempo indeterminato e determinato. Nei contratti a tempo indeterminato, il recesso può avvenire con o senza preavviso, mentre nei contratti a tempo determinato è consentito solo in presenza di giusta causa. Il recesso anticipato senza giusta causa può comportare danni e risarcimenti, a seconda delle prove e delle circostanze.

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Datore di lavoro vs. lavoratore nel recesso contrattuale

Le implicazioni del recesso divergono a seconda di chi lo promuove.

  • Datore di lavoro: deve dimostrare il danno causato dal recesso del lavoratore.
  • Lavoratore: in caso di recesso senza giusta causa, può essere richiesto un risarcimento, a meno che non venga dimostrato un danno concreto.

In conclusione, affrontare un recesso o una rescissione di contratto di lavoro richiede comprensione delle leggi vigenti e attenzione ai dettagli legali per garantire una risoluzione equa e conforme alle normative.