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Crediti non spettanti e inesistenti: come cambiano le sanzioni

di Teresa Barone

6 Settembre 2024 12:05

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Il Decreto Sanzioni cambia le regole per le violazioni relative ai crediti inesistenti o non spettanti, cambiandone le definizioni e gli importi.

A partire dal 1° settembre 2024 sono entrate in vigore le nuove regole di riforma del sistema sanzionatorio in ambito tributario, con impatto sui crediti inesistenti e non spettanti e nuove disposizioni applicabili anche nell’ambito dei bonus edilizi.

Il Decreto Sanzioni ha modificato la definizione di crediti d’imposta inesistenti, eliminando il requisito della non rilevabilità dell’irregolarità tramite controlli automatizzati. Significa che sarà più facile ricadere in questa fattispecie, che tuttavia prevede sanzioni più elevate. Di contro, la riforma del sistema ha previsto una generale riduzione degli importi aggiuntivi richiesti, con sanzioni tributarie irrogate che risultano alleggerite rispetto al passato.

Se le sanzioni precedenti prevedevano il versamento dal 100% al 200% dell’importo compensato in caso di crediti inesistenti e del 30% per i crediti non spettanti, gli importi attuali sono i seguenti:

  • per i crediti non spettanti la sanzione scende dal 30% al 25% e vengono esclusi dalla categoria i crediti che non difettano di “specifici elementi o particolari qualità”, per i quali non sono stati rispettati adempimenti amministrativi minori.
    • In questi casi si introduce una sanzione fissa di 250 euro applicabile se il contribuente rimuove la violazione entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • per i crediti inesistenti la sanzione è del 70%, ma può aumentare della metà e fino al 140% qualora i crediti inesistenti siano fondati su fatti materiali “oggetto di rappresentazioni fraudolente, attuate con documenti materialmente o ideologicamente falsi, simulazioni o artificiali”.