Intelligenza Artificiale: avvio Regolamento UE senza sanzioni

di Anna Fabi

27 Agosto 2024 11:03

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Rinviate le sanzioni per l’uso di sistemi di Intelligenza Artificiale vietati dal Regolamento UE in materia: ecco le ultime novità.

Il Regolamento UE n. 2024/1689 stabilisce il divieto di utilizzo di alcuni sistemi di Intelligenza Artificiale dal 2 febbraio 2025, ma le sanzioni per i trasgressori saranno applicabili solo dal 2 agosto 2025. Il regolamento UE sull’IA (AI Act) introduce infatti il divieto di utilizzo di sistemi pericolosi dal 2 febbraio 2025, ma le relative sanzioni diventano operative soltanto in una seconda fase.

L’introduzione di un periodo di differimento tra l’entrata in vigore dei divieti e l’applicazione delle sanzioni offre alle imprese il tempo necessario per adeguarsi alle nuove normative, mentre le disposizioni parallele relative alla privacy e alla sicurezza (subito in vigore) garantiscono una protezione immediata ai cittadini.

Vediamo i dettagli.

Intelligenza Artificiale: le nuove regole UE

L’Unione Europea ha introdotto nuove disposizioni riguardanti l’uso di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) attraverso il Regolamento n. 2024/1689, noto anche come AI Act.

La nuova disciplina, che entra in vigore progressivamente, punta a regolamentare l’utilizzo delle tecnologie IA al fine di proteggere i diritti e le libertà dei cittadini europei.

Tra le principali novità, c’è il divieto di utilizzo di determinati sistemi di IA ritenuti pericolosi, a partire dal 2 febbraio 2025, mentre le sanzioni specifiche per chi viola queste norme saranno operative solo dal 2 agosto 2025.

Le pratiche vietate dall’AI Act

L’AI Act vieta espressamente una serie di attività che impiegano sistemi di IA capaci di ledere gravemente la libertà e i diritti fondamentali delle persone. Le pratiche vietate sono dettagliate nell’articolo 5 del Regolamento e includono, tra le altre, le seguenti attivitità realizzate tramite sistemi di IA.

  • Tecniche manipolative o ingannevoli: sistemi di IA che utilizzano tecniche subliminali o volutamente manipolative per influenzare il comportamento delle persone.
  • Sfruttamento della vulnerabilità: sistemi che approfittano di persone vulnerabili per età o disabilità.
  • Punteggio sociale: sistemi che attribuiscono un punteggio sociale alle persone in base a condotte o tratti della personalità.
  • Predizione criminale: sistemi che fanno previsioni sulla possibilità che una persona possa commettere un reato.
  • Riconoscimento facciale non autorizzato: sistemi che alimentano banche dati di riconoscimento facciale attraverso raccolte indiscriminate di immagini online.
  • Monitoraggio emozionale: sistemi che leggono le emozioni delle persone sul luogo di lavoro o a scuola.
  • Profilazione biometrica: sistemi che classificano e profilano le persone a partire da dati biometrici.
  • Identificazione biometrica da remoto: sistemi che identificano da remoto, in tempo reale, persone che si trovano in luoghi pubblici, salvo eccezioni legate a giustizia o sicurezza.

Il calendario di entrata in vigore

L’AI Act prevede un calendario specifico per l’applicazione delle sue disposizioni. Sebbene la data di decorrenza generale del regolamento sia fissata per il 2 agosto 2026, l’articolo 5 (relativo alle pratiche vietate) entrerà in vigore già dal 2 febbraio 2025. Questo significa che, a partire da quella data, sarà vietato utilizzare i sistemi di IA elencati nell’articolo 5.

Tuttavia, le sanzioni per la violazione di queste norme non saranno immediatamente applicabili. Infatti, il capo XII del regolamento, che contiene le disposizioni sanzionatorie, diventerà operativo solo dal 2 agosto 2025.

Questo crea un intervallo di sei mesi tra l’inizio del divieto di utilizzo di determinati sistemi di IA e l’applicabilità delle sanzioni per chi trasgredisce.

Le sanzioni previste dall’AI Act

Le sanzioni per la violazione delle norme sull’intelligenza artificiale, contenute nell’articolo 99, paragrafo 3, dell’AI Act, possono essere molto severe:

  • multe fino a 35 milioni di euro.
  • sanzioni fino al 7% del fatturato annuo dell’impresa, se supera i 35 milioni di euro.

Restano inoltre operative altre normative che possono comportare sanzioni immediate, come quelle relative alla violazione della privacy o alle condotte fraudolente.

Inoltre, le persone danneggiate dall’uso di sistemi di IA vietati possono fin da subito richiedere il risarcimento dei danni subiti attraverso cause civili.