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Esodati Superbonus: online i requisiti per i ristori 2024

di Teresa Barone

5 Settembre 2024 08:00

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Pubbliato il decreto con le istruzioni per il contributo a fondo perduto destinato agli esodati del Superbonus, per le spese fino a ottobre 2024.

Pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze il decreto sul contributo a favore di contribuenti a basso reddito per le spese del Superbonus. Inserito nel pacchetto “Salva Spese”, il fondo da 16,4 milioni di euro concede ristori a chi aveva avviato i lavori ma non avevano potuto usufruire dell’agevolazione per terminarli, a causa dei progressivi ridimensionamenti della misura.

Il contributo a fondo perduto riguarda le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024 per interventi di efficienza energetica, Sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici agevolati tramite Superbonus al 70%.

Vediamo i dettagli

Contributi Superbonus: a chi spettano

Il contributo a fondo perduto è previsto dal decreto n. 212 del 29 dicembre 2023. In base al decreto attuativo del MEF, per accedere all’aiuto è necessario rispettare precise condizioni:

  • reddito inferiore ai 15mila euro per i single e a 30mila euro per le coppie, mentre per le famiglie con figli viene applicato il quoziente familiare (con un figlio limite a 37.500 euro, con due figli a 45mila euro e con tre figli a 60mila euro);
  • avanzamento lavori pari ad almeno il 60% al 31 dicembre 2023, con opzione di sconto in fattura o cessione del credito.

Il ristoro può essere richiesto fino al 31 ottobre 2024 e con riferimento ai soli bonifici eseguiti a partire dal 1° gennaio fino a tale data per gli interventi agevolati previsti dall’articolo 119, comma 8-bis, primo periodo del DL n. 34/2020 (il Decreto Rilancio), in relazione ai costi sostenuti direttamente dal richiedente o per interventi condominiali a lui imputati.

Importo del contributo e platea dei beneficiari

Per quanto riguarda l’importo del ristoro – che non ha effetti fiscali per il contribuente – è necessario attendere fino alla fine dell’anno per scoprire le percentuali di erogazione che saranno decise dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento ad hoc, da emanarsi entro la fine di novembre. Il limite minimo dovrebbe essere pari al 3%.

Nel caso di risorse sufficienti, sarà data priorità ai richiedenti che hanno fatto i lavori sulla prima casa oppure, per interventi in condominio, per le unità che ne fanno parte. I fondi saranno comunque erogati fino al loro esaurimento, tenendo conto dell’ordine cronologico dei bonifici e,a parità di data del bonifico, dell’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Il contributo è calcolato in base alle spese agevolabili al 70%, sostenute dal richiedente o tramite condominio nel limite di 96mila euro. Rispetto a questa soglia, il contributo richiesto non può essere superiore al 30% delle spese ammesse. Il contributo ha quindi un importo massimo di 28.800 euro (il 30% di 96mila euro). Nel caso di più beneficiari, tale importo si ripartisce in proporzione:

Nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da più soggetti, il limite massimo per ciascun richiedente è ridotto applicando la percentuale derivante dal rapporto tra l’importo della spesa sostenuta dal richiedente e l’importo complessivo della spesa sostenuta da tutti i soggetti aventi diritto.

Come e quando fare domanda

Per accedere al contributo, entro il 31 ottobre, è necessario inviare un’istanza telematica all’Agenzia delle Entrate (direttamente o tramite intermediario delegato al servizio di Cassetto Fiscale), attestando il possesso dei requisiti richiesti. Un prossimo provvedimento AdE definirà le modalità di compilazione della domanda e il suo contenuto.

Ciascun contribuente può presentare un’unica domanda in relazione alle spese sostenute per una sola unità immobiliare.

Ricordiamo che lo scorso anno il Governo era intervenuto istituendo il “Fondo Indigenti” tramite il DL Aiuti-quater, per terminare i lavori agevolati con Superbonus effettuati sulla prima casa dei cittadini a basso reddito. Per quest’anno, si attinge appunto alle risorse residue del fondo.

Non basta quindi possedere i requisiti necessari, è anche rientrare nella disponibilità delle risorse stanziate, che verosimilmente non potranno soddisfare tutte le richieste. Le prime stime parlano di appena un terzo degli aspiranti beneficiari.