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Donazioni in vita, successioni e trust: riforma delle imposte al via

di Teresa Barone

3 Ottobre 2024 13:34

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In vigore le nuove regole e semplificazioni in tema di successioni e imposte di registro approvate dal Governo nell’ambito della riforma fiscale.

In vigore il decreto legislativo 139/2024, con la riforma delle imposte sulle successioni e donazioni e novità in materia di trust, tutte rientranti nell’ambito della riforma fiscale.

L’obiettivo della razionalizzazione di queste imposte è quello di disciplinare in modo più semplice e organico questa complessa materia.

Successioni: cosa cambia

Tra le nuove semplificazioni in materia di successioni c’è il caso dell’erede unico di età anagrafica non superiore ai 26 anni: in questa fattispecie le procedure e gli adempimenti si snelliscono. Banche e altri intermediari finanziari devono infatti consentire lo sblocco delle attività oggetto di successione anche prima della presentazione della relativa dichiarazione da parte del giovane erede, purché nell’asse ereditario vi siano beni immobili.

Lo svincolo deve riguardare però le sole somme necessarie all’erede per versare le imposte catastali, ipotecarie e di bollo dovute per il trasferimento a suo favore di tali beni immobili ereditati per successione.

Un decreto direttoriale delle Entrate definirà le modalità attuative delle nuove disposizioni.

Donazioni e trasferimenti in vita

In tema di donazioni in vita, invece, un’altra novità stabilita dal nuovo decreto è che tali atti non entrino nell’asse ereditario ai fini della base imponibile delle successioni. In particolare, il trasferimento d’azienda in ambito familiare diventa esentasse.

Aliquote d’imposta sui trust

In materia di tassazione dei Trust, infine, le regole si semplificano in questo modo: se il disponente o il trustee versano il tributo dovuto al momento del conferimento dei beni o all’apertura della successione ma in assenza di una chiara definizione della categoria dei beneficiari – classe di parenti o affini per i quali la tassazione (aliquota e franchigia) è omogenea – viene applicata l’aliquota più elevata senza tenere conto delle franchigie. In questo modo viene assicurata un’equa tassazione.