Con la pubblicazione del Dlgs n. 108/2024 si introduce un nuovo depotenziamento del Redditometro: l’accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche potrà infatti scattare soltanto sopra i 69.700 euro, ovvero dieci volte l’importo dell’assegno sociale. E solo se si verifica anche uno scostamento pari ad almeno il 20% fra quando dichiarato e la presunta capacità di spesa.
Vediamo come è cambiata la norma in base alle novità introdotte dal correttivo fiscale approvato nei giorni scorsi dal Governo ed in vigore dal 6 agosto 2024.
Come funziona il Redditometro
La novità è inserita nell’articolo 5 del Dlgs n. 108/2024, che va a modificare l’articolo 38 del DPR 600/1973. La determinazione sintetica del reddito complessivo del contribuente può avvenire sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta, fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva. Tale contenuto è individuato mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell’area territoriale di appartenenza.
Se il metodo resta quello previsto dalla riforma del Redditometro (ampio e trasversale), dunque, il ricorso allo strumento è invece fortemente ridimensionato.
Reddito minimo per l’accertamento fiscale
Affinché il Fisco possa ricorrere alla determinazione sintetica del reddito complessivo di un contribuente persona fisica (Redditometro) è necessario che il suo reddito ecceda di almeno un quinto quello dichiarato (20% di scostamento) e che sia anche superiore di almeno dieci volte l’importo corrispondente all’assegno sociale annuo. Tale valore è aggiornato per legge con periodicità biennale e per il 2024 è pari a 6.947 euro: significa che il Redditometro può riguardare quest’anno contribuenti con reddito superiore a 69.700 euro.
Come funziona l’accertamento induttivo
Nel momento in cui decide di procedere con la determinazione sintetica del reddito, l’Agenzia delle Entrate deve invitare il contribuente a comparire di persona o per mezzo di suoi rappresentanti, per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento (solo successivamente a questo confronto può avviare l’accertamento, ai sensi dell‘articolo 5 del dlgs 218/1997).
Il contribuente dovrà dimostrare di aver pagato le spese considerate in eccesso rispetto alla propria capacità di reddito in funzione di quando dichiarato. Ad esempio, può comprovare che tali spese sono state pagate:
- con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo di imposta
- con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte
- con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile
- con redditi di soggetti diversi dal contribuente
- con risparmi accumulati negli anni precedenti.
Infine, il contribuente soggetto a Redditometro può dimostrare che le spese “anomale” hanno un diverso ammontare rispetto a quello ipotizzato dal Fisco.